Ma cosa intendiamo per Italianità????

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Cari amiche e amici insomma leggendo i quotidiani e sentendo i tg nazionali mi sento sempre più depresso per l'andamento della nostra nazione e quindi la domanda può sembrare provocatoria, ma non lo è. Questo thread più che politico vuole essere una riflessione sull'identità del popolo italiano e sulla sua storia. Quando l'Italia è stata unificata nel 1861 si sono trovati uniti sotto un unico governo le popolazioni più disparate: la maggior parte delle persone parlava il proprio dialetto ed era fedele alle proprie tradizioni locali, ad esempio molti contadini del Sud appoggiarono Garibaldi solo perchè speravano in un'equa ripartizione delle terre in mano ai nobili borboni, ma non perchè volessero far parte dello Stato unificato dai Savoia.
Infatti quando l'illusione finì molti meridionali rimpiansero la dinastia borbonica e non si riconobbero nel nuovo governo, tanto che l'esercito sabaudo incontrò molta resistenza da parte dei meridionali e si creò il fenomeno del brigantaggio.
I plebisciti d'annessione vennero fatti spesso facendo leva non sul patriottismo ma sulla convenienza (soprattutto economica) di far parte dle nuovo Stato; inoltre la stessa amministrazione sabauda mostrò un grande disprezzo verso gli italiani del Sud, definendoli arretrati.
Ora, mi chiedo quindi se effettivamente per l'Italia si possa applicare la definizione di "popolo" oppure se non si sia trattato di un'unificazione molto forzata ed artificiale: d'altra parte, che cos'è l'italianità? Come la si può definire? Esiste una caratteristica comune che in qualche modo unifica un siciliano, un settentrionale e un toscano?
A voi i commenti
Trik e Trak
La cosa che dovrebbe unire gli italiani è la scuola e l'istruzione pubblica. Per questa ragione credo che le nuove generazioni si assomiglino molto di più di quelle antiche! Le differenze culturali tra nord e sud sono comunque molte, per stile di vita, clima e tradizioni.
edytowany przez alex91ao: 04 lip 2012
Dal mio punto di vista fu commesso all'atto dell'unificazione un errore politico assai grave quando si decise di creare uno stato centralizzato e non federale come invece immaginato da Carlo Cattaneo (prevalse la corrente mazziniana e quindi l'idea di una confederazione di Stati venne accantonata)....anche perchè le realtà dei vari ducati, granducati, regni presenti nella penisola erano molto diverse tra loro e sinceramente non c'era assolutamente niente che poteva accomunare un siciliano da un toscano, romagnolo o di qualsivoglia altra parte del nostro territorio...aggiungo che probabilmente ora ci troveremmo in condizioni economiche ben diverse se sin da subito noi fossimo stati più simili alla Svizzera con i vari cantoni o Gli Stati Uniti d'America i cui stati federati sono dotati di grande autonomia...questa è la mia opinione.
Detto questo possiamo dire che ora questo popolo può essere legato soprattutto dalla lingua in comune ossia l'italiano (i dialetti sono finiti nel dimenticatoio purtroppo), dalla religione (e di questo mi dispiaccio assai ;)), dalla cultura (intesa come patrimonio collettivo di conoscenze artistiche, letterarie e musicali), dalla cucina e poco altro (quando c'è la nazionale di calcio ci ricordiamo di essere italiani ad esempio ;))...la mentalità, il modus vivendi e la forma mentis sono ancora molto diverse tra regione e regione e lo constatiamo ogni giorno, tra l'altro noi italiani siamo poco nazionalisti e spesso ci piangiamo addosso a differenza di quello che succede ad esempio in Polonia dove invece notiamo questo attaccamento straordinario al loro Paese e alle loro usanze....
P.S: io sono un liberal repubblicano federalista convinto e penso che lo si sia capito dal mio intervento ;)
Il principio del federalismo non sarebbe da buttare via però in questo caso io mi vedrei il nord italia potente come la Germania (se non di più) e il sud italia indietro come i paesi dell'est Europa! Dal punto di vista morale è sbagliato, giusto che stiamo tutti sulla stessa barca secondo me.
Credo che negli interventi precedenti si sia già detto molto. La penisola è composta da tante unità diverse tra loro su tanti punti, ma allo stesso tempo simili o affini per altri.

I 150 anni passati insieme, di cui la prima parte in modo praticamente "forzato", sono serviti ad amalgamare, per quel che si poteva, popolazioni e culture diverse, a smussare le differenze più spigolose.
In fondo la storia è un continuum che conosce direzioni infinite che possono essere dirottate "in qualsiasi momento", fasi di unificazioni e divisioni, riunificazioni e di nuovo divisioni. Ma io credo che ora la storia segua un corso un po' diverso, un attimino più "illuminato", almeno in modo sufficiente per non cadere in buffonate come la secessione o l'odio razziale (tanto è inutile girarci intorno, i leghisti formato Broghezio, Calderoli ecc sono di quella pasta li).

Mi trovo invece concorde con il giornalista Aldo Cazzullo alloché ha fatto una buona sintesi di ciò che è italiano. Parafrasando il concetto a parole mie, italiano è tutto ciò che si trova all'interno dell'Italia come noi la conosciamo, sia a livello nazionale, come la lingua italiana, l'espresso ecc. come anche a livello locale, il piatto siciliano, il dialetto napoletano, il barocco fiorentino o la sagra trentina.
Il punto è che tutto funziona veramente quando alla valorizzazione e all'attaccamento per la propria "piccola patria" (la propria dimensione locale o regionale) si affianca il riconoscimento e il senso di appartenenza anche per la "grande patria", ovvero l'Italia.

Non a caso in polacco "Italia" si dice "Włochy", che è un plurale...
Io sono stato un "emigrante per amore" nel senso che ho vissuto 8 anni in Argentina per amore di una donna che è ora mia moglie e con cui ho una bellissima figlia. Durante il periodo in cui abbiamo vissuto nel nord argentino ho cercato di allontanarmi dalla mia cultura italiana per amalgamarmi meglio con quella nord-argentina per evitare forme di auto-ghettizzazione ma alla fine quando ci si incontrava casualmente tra italiani la prima cosa che ci accomunava era il piacere di un caffè, poi il gusto di una cena a casa con piatti più elaborati e fantasiosi che il classico "asado" (la carne argentina alla griglia), come dice mia moglie mentre gli argentini a tavola parlan di economia gli italiani parlano di mangiare, delle ricette e di quando si farà la prossima cena ed a casa di chi, ognuno proponeva le sue ricette a seconda della regione di appartenenza ma fondamentalmente il piacere del buon mangiare ci univa in un gran abbraccio con sapore ad italianità
¡Qué padre! :)
edytowany przez MissFurba: 17 lip 2012
Italianita', e' quella che mi manca ora che sono in Polonia. Tutto cio' che e' italiano, Cultura, Istruzione, Cucina, Politica, ecc.ecc. Voglio dire, che mi manca tutto dell'Italia, In primis la lingua parlata, il dialetto, l'uscire con gli amici, andare al bar, per un bicchiere di vino, una partita a carte, la colazioe, il pranzo la cena..... non so se e' cosi' per tutti, ma, a parte il pranzo della domenica, con i suoceri i cognati i nipoti...il resto e' di uno squallido tremendo!! Noi italiani siamo abituati diversamente, ha ragione Flavio, " ma fondamentalmente il piacere del buon mangiare"!!
L'Italia-un paese senza verità:

http://www.grimmo.it/2012/07/04/un-paese-senza-verita/
Cytat: MissFurba
L'Italia-un paese senza verità:

http://www.grimmo.it/2012/07/04/un-paese-senza-verita/

non credo che Antonio Ingroia scriva un articolo qualunque su un blog sfigato, secondo me è un falso
edytowany przez stefantastica: 26 lip 2012
La critica degli altri ti viene facile, sii capace anche di accettarla...

http://www.beppegrillo.it/2012/07/passaparola_un_paese.html
edytowany przez MissFurba: 28 lip 2012
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