Perugia: preso in Germania i

Temat przeniesiony do archwium.
Perugia: preso in Germania il quarto uomo, Patrick libero
Da una cittadina universitaria è fuggito, e in una cittadina universitaria è stato bloccato. Grazie a Skipe, il sito internet che permette di telefonare gratis on-line. In mezzo una settimana di ricerche e centinaia di chilometri. Rudy Hermann Guede, il quarto uomo ricercato dalla polizia per l’omicidio di Meredith Kercher, è stato fermato a Magonza, nel land tedesco della Renania-Palatinato. Notte in bianco per gli uomini della squadra mobile di Perugia e per i colleghi tedeschi: dopo i primi accertamenti, e la conferma della presenza del ricercato, la trappola on-line: Rudy ha contattato via internet un suo amico, che però gli ha risposto dai locali della Questura, osservato a vista dagli uomini della Polizia. A tradire definitivamente il fuggitivo, questa mattina, un biglietto del treno non pagato. Forse voleva tornare in Italia per contattare un avvocato, ma dalle prime parole degli investigatori non aveva nessuna intenzione di costituirsi.

Con ogni probabilità Rudy verrà riportato a Perugia già nelle prossime ore, dove dovrà rispondere a molte domande. Il ventunenne di origine ivoriana, con precedenti per spaccio e per altri reati minori, è l’uomo chiave dell’inchiesta. Su di lui, ex campione di basket di provincia, conosciuto da tutti come “il barone”, pesano gravi indizi: le impronte digitali sul cuscino della ragazza uccisa la notte di Halloween, le tracce biologiche nel bagno e il liquido seminale trovato sul corpo di Meredith. Le sue parole, forse, potranno finalmente spiegare cos’è successo in quella casa. Più dei silenzi di Amanda Knox e dei “non ricordo” di Raffaele Sollecito, il fidanzato della coinquilina americana di Meredith. “Guede non era il quarto uomo, era l’unico uomo presente in casa di Meredith quando venne uccisa – ha dichiarato il padre di Sollecito all’ingresso del carcere, in visita al figlio per portargli un paio di scarpe da tennis – Il mio ragazzo non c’entra nulla”.
Nel pomeriggio di oggi, nel frattempo, il gip ha ordinato la scarcerazione di Patrick Lumumba, il congolese arrestato dopo le accuse di Amanda: “E’ stato lui a uccidere Meredith, ero in cucina e ho sentito le urla”. Contro il musicista africano, che gestisce un pub frequentato da studenti nel centro della cittadina umbra, le prove si sono rivelate insufficienti: non è stato trovato il messaggio che Amanda dice di avergli mandato, e un professore di Zurigo confermerebbe la sua presenza dietro il bancone del pub nelle ore del delitto. “Era ora- ha gridato Patrick, riabbracciando la moglie polacca e il figlio – Grazie a Dio”. Per lui l’incubo sembrerebbe dissolversi in una brutta settimana, ma i punti oscuri sono ancora troppi, per tirarlo fuori una volta per tutte da questa storia.

Adesso i riflettori dell’inchiesta, e dei media, si sono accesi su Rudy: nelle prime foto apparse sui giornali, felpe extralarge e pantaloni da rapper, appare allegro e sicuro di sé. Chi ha conosciuto la sua vita randagia, negli ultimi anni, ancora non riesce a crederci: “La mia famiglia gli ha dato un’opportunità, l’abbiamo tenuto con noi, anche se si capiva che era un po’ bugiardo e non aveva troppa voglia di studiare – racconta Paolo Caporali, imprenditore che per due anni lo ha preso in affido – Però che sia lui l’assassino no, non ci credo”. In lacrime la signora Bruna, moglie di Caporali: “No, non è vero”.

A Rudy la responsabilità di dimostrare che i Caporali hanno ragione, che non è lui il colpevole. Ma soprattutto quella di dire la verità, almeno oggi. Da domani quella notte di Halloween sarà un po’meno scura. Tragica e assurda no, tragica e assurda lo rimarrà per sempre. Chiunque sia stato.
http://lasestina.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1652&Itemid=10622

« 

Pomoc językowa - tłumaczenia