Wiem że to jest strasznie długie ale moze jak kiedys ktoś bedzie miał wolną chwilke...
Non si sa se faccia più notizia che la mangino – ben cinque giorni su sette – tutti gli italiani, oppure il fatto che sei italiani su dieci la consumino come piatto unico sostanzioso e leggero. Tant’è. Cambiano gli stili alimentari ma la pasta rimane la regina delle nostre tavole. Lo confermano gli 800 italiani interpellati dal Cirm, in occasione del World Pasta Day 2002, pronti a raccontarsi nelle proprie abitudini pastaiole, ma anche a eleggere i piatti simbolo – uno per decennio, al 1952 al 2002 – degli ultimi 50 anni di pasta, o meglio di storia, italiana.
E ben l’82.7% degli italiani dichiara una frequenza medio-alta di consumo di pasta: tra di essi, il 52.9% degli intervistati ne consuma tutti i giorni e, in particolare, tale percentuale sale al 53.3% tra gli intervistati di sesso maschile. Ed è interessante anche notare come il consumo giornaliero di pasta sia una prerogativa principale dei residenti al Centro e al Sud dell’Italia, piuttosto che al Nord. Al Sud, infatti, la percentuale di consumo giornaliero di quest’alimento è del 54.1%, al Centro sale addirittura al 65.4%, mentre al Nord scende al 46.9%. Valori inversi, invece, per chi consuma pasta 3 volte a settimana: 33.9% la percentuale al Nord, 21.6% al Centro e del 28.6% al Sud.
Il 29.8% degli intervistati ha dichiarato di consumare pasta tendenzialmente tre giorni a settimana. La media nazionale risulta, quindi, di 5 volte alla settimana. La relazione tra consumo di pasta giornaliero ed età degli intervistati sembra essere inversamente proporzionale: all’aumentare dell’età il consumo di pasta giornaliero tende a diminuire, come evidenziato dai dati sottostanti.
Il 95.8% degli italiani, comunque, consuma la pasta a casa propria: un dato che testimonia come nel Belpaese sia ancora fortemente radicata l’abitudine del pranzo in famiglia. Percentuale, questa, che sale al 97.4% tra le donne e al 98.2% tra uomini over 55 anni, ovvero tra il target di casalinghe e pensionati.
Al Sud la percentuale di consumo della pasta a casa tocca quota 99.1%, scende, rispetto al totale campione, al 94.8% al Nord e si attesta al 92% tra i residenti al Centro, dove di converso, sale la percentuale di consumo della pasta in mensa (5.6%).
PASTA: SEMPRE PIU’ ‘PIATTO UNICO’
Se il 63.1% degli italiani pensa, in teoria, che la pasta sia ancora da considerare un primo piatto a cui abbinare un secondo, ben il 35.6%, invece, inizia a considerarla, sempre dal punto di vista teorico, come un piatto unico e sostanzioso: un dato fondamentale, questo, che fa capire come si siano evolute le abitudini degli Italiani, alla luce di un’alimentazione sempre più corretta ed equilibrata
In realtà, però, scavando a fondo nelle effettive e reali abitudini degli italiani, scopriamo che il 63.7% degli intervistati consuma, di fatto, la pasta come piatto unico, preferibilmente a pranzo (48.1%) piuttosto che a cena (15.6%). Ribaltando, quindi, con la pratica concreta quelle che sembrano essere posizioni di principio. È ugualmente interessante notare come la tendenza a consumare la pasta come piatto unico preferibilmente a pranzo sia più elevata nelle città con più di 30mila abitanti (50.2%), piuttosto che nei centri minori (46.3%).
A far fatica a rinunciare al piacere di un pranzo completo sono, però, soprattutto gli uomini: tra di essi, infatti, sale al 72.4% la percentuale di chi la consuma come primo piatto, mentre scende al 54.9% tra le donne. Sempre tra le signore, invece, sale al 43,6% la percentuale di chi consuma la pasta come piatto unico.
Ancora una volta, sono i residenti al Sud a dimostrare il loro legame con le tradizioni: tra di essi la percentuale di consumo della pasta come primo piatto sale al 70.9%, contro il 55.3% dei residenti al Nord. Stesso discorso può essere fatto a seconda dell’ampiezza dei centri: nelle città più piccole continuano a privilegiarsi le tradizioni e sale al 66.8% la percentuale di chi consuma la pasta come primo piatto contro il 31.7% di chi la preferisce come piatto unico.
E non è da trascurare neanche lo “zoccolo duro” dei fedelissimi del pranzo completo: il 33.7% degli Italiani, infatti, si dichiara fermamente convinto del fatto di non mangiare la pasta come piatto unico. Percentuale che sale al 40.7% tra gli uomini, contro il 27.6% delle donne. E tra i ‘fondamentalisti del pranzo completo’ la percentuale più alta si riscontra al Sud (38.9%), piuttosto che al Centro (34%) o al Nord (29.5%). D’altra parte è la storia stessa della pasta che ci conferma come il maccherone, pur se inventato in tutt’altra parte d’Italia, fu però immediatamente adottato dai napoletani, diffondendosi molto più rapidamente al Sud ed entrando nell’alimentazione quotidiana del popolo perché cibo semplice, povero, ma soprattutto nutriente e veloce, quasi un ‘fast-food ante litteram’