"Cuccagna insomma, una sorta di Eden gastronomico e del dolce far niente, liberi tutti. Mito diffusissimo nelle letterature popolari di tutto il Nord-ovest d'Europa più Russia, Slovenia, Africa, America Latina e Medio Oriente, la capitale di ogni leccornia gratuita e a portata di mano è un non-luogo chiaramente situato nell'io desiderante collettivo al di là del tempo e dello spazio, un mito ghiottone che dura nel tempo e che ogni tanto salta fuori come un fiume carsico di delizie...
Cuccagna, evidentemente da coquina (la cucina in latino), che nell'omonimo fabliau duecentesco si affaccia per la prima volta al mondo sotto il nome di Coquaigne. L'autore affermava d'essere andato per penitenza dal papa e di essere stato da questo inviato al Paese di Cuccagna nel quale le case son fatte di pesci, di salsicce e d'altre cose ghiotte, i campi son recintati con pezzi di carne arrosto e spalle di maiale, le oche grasse si vanno avvolgendo per le vie arrostendosi da se stesse, accompagnate dalla bianca agliata, e vi son tavole sempre imbandite d'ogni vivanda a cui ognuno può assidersi liberamente e mangiare di ciò che meglio gli aggrada, senza mai pagare un quattrino di scotto. Da bere porge un fiume, il quale è mezzo di vino rosso e mezzo di vino bianco. In questa terra il mese è di sei settimane e vi si celebrano quattro pasque, e quadruplicate sono l'altre feste principali, mentre la quaresima viene solo una volta ogni vent'anni. Alla faccia della penitenza! Ma tornarvi però, impossibile. Secondo la migliore tradizione della narrativa fantastica, una volta uscitone l'autore non ne ritrovò più la via. "
wiecej:
http://www.italmensa.net/cucina_italiana/cucinaitaliana10.htm
pzdr:-)