Le statistiche “condannano” il capoluogo giuliano ove, dal 1° gennaio 2005, si sono verificati otto casi di omicidio o di tentato omicidio, il 95% dei quali in un contesto familiare o domestico. La media triestina è di un delitto ogni centomila abitanti, contro lo 0,13 registrato a livello italiano su base annua.
Cristina Perco, 36 anni, è morta all’ospedale di Cattinara il 19 giugno a seguito di una gravissima emorragia cerebrale. Del fatto è stato accusato un giovane muratore rumeno, Nicolae Coman, che la donna aveva accolto in subaffitto nel suo appartamento di via del Veltro.
Assai misterioso è il caso di un’altra donna, rinvenuta cadavere in un viottolo sul Carso nei pressi di Fernetti, a oltre un mese dalla morte. La sua identità non è ancora certa, in quanto il passaporto trovato nei paraggi, intestato alla ventiseienne Anna Stanosz, polacca di Dukla, potrebbe essere falso. Gli inquirenti sospettano una violenza carnale e indagano a 360° gradi, non essendo giunte segnalazioni di scomparsa né dalla Polonia né dalla vicina Slovenia e non figurando alcuna Stanosz fra i cittadini polacchi residenti in Italia.
Gli allarmanti dati sugli omicidi compiuti a Trieste, diffusi dal colonello dei carabinieri Ivano Fraticelli, appaiono ancor più preoccupanti se confrontati con le statistiche fornite dal Centro antiviolenza. Nei primi tre mesi del 2007, vi si sono rivolte 67 donne triestine, contro un totale di 188 dell’intero 2006. Lo scorso anno la struttura di aiuto aveva avviato 188 contatti nuovi e offerto prima accoglienza a 34 donne.
Il 37% delle signore che si sono rivolte al Centro (secondo un sondaggio effettuato su 153 utenti) aveva denunciato violenza sessuale; il 54% economica, il 66% violenza fisica e il 90% psicologica. Gli autori di tali orrendi soprusi, nel 42% dei casi, erano stati i coniugi (64). In 28 casi si trattava di ex partner; in 22 di conviventi; in 8 di fidanzati; in 5 di padri; in 4 di conoscenti e in un caso di un figlio.
http://www.nuovofriuli.com/read.asp?code=2007.0713.03