Donne in corteo contro la violenza

Temat przeniesiony do archwium.
Manifestazione infuocata a Roma,
fischiate la Pollastrini e la Melandri
ROMA
Le donne hanno sempre più paura e oltre tre milioni di loro hanno cambiato abitudini per il timore di subire una violenza. Lo rivela un sondaggio Publicares-Swg. I casi di violenza e maltrattamenti, le molestie sessuali e le violenze psicologiche sono molto frequenti nel nostro paese, secondo l’opinione di più del 90% delle italiane. Più impaurite risultano le donne giovani e che abitano nelle grandi città.

Il corteo contro la violenza sulle donne, partito poco dopo le 14 da piazza Esedra è arrivato in piazza Navona poco prima delle 18. Qui, sul palco organizzato per la diretta televisiva de La7, la ministra delle Pari opportunità Barbara Pollastrini stava terminando il suo intervento. Scesa dal palco è stato contestata dalla piazza, anche dalle organizzatrici che lamentavano come la loro piattaforma «chiara e precisa» non trovi corrispondenza nelle politiche del governo. Qualche voce più alta, a volte fuori luogo, alle quali la Pollastrini ha cercato di replicare con toni pacati, difendendo anche alcuni dei provvedimenti contenuti nel pacchetto sicurezza. Poco dopo sul palco sono salite le ministre dello Sport, Giovanna Melandri e della Salute Livia Turco che ha partecipato a tutto il corteo, fin dalla sua partenza. Al grido di «Vergogna, vergogna», «Vendute», fuori dalla piazza sono state costrette a lasciare il palco e la diretta televisiva è stato così interrotta. Di fronte al palco qualcuna unisce le mani a triangolo, rispolverando simbologie degli anni ’70.

Le organizzatrici: stop alle strumentalizzazioni
Le contestazioni contro i ministri della Salute, Livia Turco e dello Sport, Giovanna Melandri, durante la manifestazione contro la violenza sulle donne a piazza Navona, si spiegano col fatto che «ci è sembrata una mancanza di rispetto fare delle interviste in diretta a dei politici, mentre noi fin dall’inizio avevamo detto che questa iniziativa era apolitica. Volevamo evitare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione». Così le organizzatrici spiegano sia le contestazioni sia ’l’occupazionè del palco allestito in piazza Navona che ha costretto l’emittente La7 a interrompere la diretta televisiva. «La piazza era nostra» dicono le organizzatrici, che sottolineano il fatto che ad essere intervistate «erano due esponenti politici che, tra le altre cose, hanno votato il pacchetto sicurezza che a noi non è mai piaciuto». Una vera e propria «prevaricazione», secondo le organizzatrici, che «non è rispettosa dello spirito stesso della manifestazione. Se poi a questo si aggiunge l’intervista su un palco dove non avrebbe dovuto salire nessuno, allora - spiegano - è comprensibile quello che è successo oggi».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200711articoli/27859girata.asp
Donne, in «150mila contro la violenza»
Contestate Prestigiacomo e Carfagna. Alle ministre Melandri e Pollastrini: «Vergogna, vendute»

Donne in piazza a Roma contro la paura. In 150 mila - secondo gli organizzatori - per dire no alla violenza alle donne. Una piaga diffusa soprattutto dentro alle mura domestiche e che rappresenta la prima causa di morte femminile. Un corteo multicolore affollato anche da islamiche e rom. Variopinto da striscioni e scandito da slogan contro il «pacchetto sicurezza» approvato qualche settimana fa dal governo ma anche contro le azzurre Prestigiacomo e Carfagna, allontanate dal corteo come pure due cronisti uomini. Le ultime costrette a «lasciare» sono state le ministre Livia Turco e Giovanna Melandri: duramente contestate in piazza Navona da un gruppo di partecipanti (al grido di «Vergogna, vendute») hanno abbandonato il palco dove avrebbero dovuto effettuare un collegamento in diretta tv con La7.
GLI SLOGAN CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA - Tra gli slogan contro il pacchetto sicurezza «Se la violenza è in casa che ci faccio con più polizia?» recita uno. «Non ci stiamo in un pacchetto violenza, vogliamo cultura del rispetto» si legge in un altro. «Se la violenza è sotto al tetto cosa faccio con questo pacchetto?» chiede un altro. «Vogliamo denunciare che con la scusa della violenza, il tragico episodio della Reggiani è stato strumentalizzato dal governo per dare vita a un pacchetto sicurezza xenofobo e razzista - spiega Monica Pepe, una delle organizzatrici -. A nostro avviso ci vuole un cambiamento culturale nella battaglia contro la violenza non servono i provvedimenti repressivi e inutili».
PRESTIGIACOMO E CARFAGNA CONTESTATE - Nel mirino delle manifestanti anche le azzurre Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna presenti alla manifestazione organizzata dal cartello di associazioni femministe Controviolenzadonne: «Fuori i fascisti da questo corteo» è lo slogan scandito contro le due parlamentari di Forza Italia. Le due deputate, fortemente contestate, si sono difese spiegando che: «la violenza sulle donne non può e non deve avere colore politico». L'ex ministro per le Pari opportunità si difende da chi le dice «potevi venire con i tacchi a spillo» dicendo che è stato sotto il suo ministero che sono state varate le prime norme antiviolenza, e poi «in Parlamento c'è sempre stato un fronte trasversale tra donne».
VIA I CRONISTI UOMINI - Atttaccati anche gli uomini. Due cronisti maschi di agenzie di stampa e un fotografo sono stati allontanati a spintoni dal corteo: «Siete uomini uscite da questo corteo» sono stati apostrofati i cronisti che hanno replicato: «Siamo qui per lavorare e per informare i cittadini delle vostre proteste». In loro difesa è intervenuta Livia Turco, presente tra le manifestanti: «Il dissenso nei confronti dell'onorevole Prestigiacomo è stato espresso solo da una minoranza esigua» ha spiegato il ministro della salute Livia Turco «spero vivamente che Prestigiacomo torni a sfilare insieme a noi».

COMMOSSA DACIA MARAINI - Stessa speranza da parte di Dacia Maraini, presente al corteo: «Sono contraria a cacciare chiunque da un corteo, anche gli uomini su questo tema possono essere nostri alleati». A parte questi episodi, la scrittrice si è detta commossa: «Era dagli anni '70 che non si vedeva una manifestazione di questo tipo e con questa partecipazione. La violenza è un problema sentito da tutte le donne - ha proseguito - si tratta di una questione culturale: bisogna agire su questo aspetto».

NAPOLITANO: APPROVARE SUBITO LA LEGGE - A livello politico da registrare l'intervento di Napolitano. Il presidente della Repubblica ha auspicato che la proposta di legge per tutelare le donne venga approvata al più presto in Parlamento. In una lettera inviata al ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini per la Giornata internazionale Onu contro la violenza alle donne (domenica 25), il capo dello Stato ha anche sostenuto che si debba cominciare dalle scuole ad educare a rispettare i diritti delle persone.

POLLASTRINI: IN GIOCO I DIRITTI UMANI - A Napolitano è andata la personale riconscenza del ministro Pollastrini che parla di «strage delle innocenti» e risponde al messaggio del presidente della Repubblica, sottolineando come quella della violenza sulle donne sia una «emergenza culturale, prima di tutto». «Tutte le cifre e le statistiche ci danno la prova di un'emergenza drammatica» ha detto. L'Italia «deve conoscere, al pari di Spagna, Francia e altri grandi paesi, un vero Piano Integrato d'Azione contro la Violenza sulle Donne. Servono risorse, e i venti milioni della Finanziaria del 2008 sono un primo segno positivo. Ma servono anche campagne di formazione e di informazione. Serve dare valore alle Case delle donne, ai Centri antiviolenza e a una rete diffusa di servizi sociali».

TURCO: «PRESTO SPORTELLI DEDICATI»- «La violenza contro le donne rende più incivile, fragile, insicuro il nostro paese» denuncia il ministro della salute in un messaggio di adesione inviato alle organizzatrici della manifestazione. «I dati sulla violenza contro le donne si ripetono, anno dopo anno, drammatici, indecenti - sottolinea la Turco che annuncia di voler combattere il fenomeno «a partire dall'informazione e dall'educazione nelle scuole, alla formazione di tutti gli operatori, prevedendo l'apertura di uno Sportello dedicato in ogni Pronto Soccorso e di Centri Regionali di riferimento, aperti per 24 ore».

MELANDRI: «GIORNATA ROVINATA» - «Dispiace che questa grande manifestazione sia stata rovinata dalla violenza verbale di alcune donne». Così il ministro per le Attività giovanili Giovanna Melandri ha commentato la dura contestazione ricevuta. Insieme a lei il ministro della Salute Livia Turco: «Le contestazioni di alcuni gruppi - ha commentato - vanno a scapito delle donne, contro la loro forza e danneggiano le migliaia di partecipanti alla manifestazione».

BINDI: TOLLERANZA ZERO - Contro la violenza sulle donne il ministro della Famiglia Rosy Bindi invoca la «tolleranza zero», una rapida approvazione delle «norme del disegno di legge sulla violenza stralciate dalla Commissione Giustizia, ma anche - conclude - approvare presto tutto il complesso della proposta di legge e realizzare quella rete di servizi territoriali indispensabile a sostenere le donne, le madri, le bambine, le ragazze che subiscono violenze, abusi e maltrattamenti. E’ un obiettivo di civiltà cui non possiamo rinunciare».

DIRETTA LA7 - Una dura nota in merito alle contestazioni è arrivata dalla direzione del tg de La7, costretta a interrompere la diretta. «Vedere giornalisti messi in condizione di non svolgere il proprio lavoro, dover interrompere la trasmissione in diretta in nome di un malinteso veterofemminismo, fa soltanto cadere le braccia», si legge in una nota, che esprime «piena e convinta solidarietà a Giulia Buongiorno, Mara Carfagna, Giovanna Melandri, Alessandra Mussolini, Barbara Pollastrini, Stefania Prestigiacomo, Livia Turco». E ancora: «In merito alla presa di posizione del comitato organizzatore della manifestazione contro la violenza sulle donne (che ha parlato di una strumentalizzazione da parte di La7, ndr), la direzione precisa che la diretta è stata organizzata durante la settimana coordinandosi con il comitato promotore. Durante la marcia, le nostre telecamere hanno dato voce alle diverse anime del movimento e alle loro rivendicazioni. Stupisce la sorpresa di chi, in nome di una sacrosanta mobilitazione contro la violenza sulle donne, ha allontanato altre donne - di destra o di sinistra, ha ben poca importanza - considerandole alla stregua di "corpi estranei"».


24 novembre 2007(ultima modifica: 25 novembre 2007)
http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_24/violenza_donne_corteo_8f6a15d2-9a87-11dc-a3e4-0003ba99c53b.shtml
Scrivo anche se so già che non leggerai niente: la puoi piantare per favore di postare delle rassegne stampa senza poi mai degnarti di fare un commento?? Siamo capaci da soli di leggere le notizie in rete senza che rompi le palle tu con 'sti post inutili...
E' 'sto "inf" qua che andrebbe fatto bannare dall'amministratore non i morti di f... (fame, of course... :-) )che ogni tanto cercano polacche con cui avere storie.... almeno questi ultimi fanno sorridere...
Al nostro amico misteriose sfugge la manifestazione per sostenere IL DIRITTO ALL' ABORTO, dopo i fatti di Napoli, in cui una donna, in modo sicuramente diverso, ha subito una VIOLENZA da parte delle autorita' italiane.
Ma 'ste notize piazzate qua e la' non sanno di niente.
Inf : piantala!
stefantastica, l'amico ha saputo della manifestazione per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, stabilita dall'ONU. Lo scopo della manifestazione era sensibilizzare l'oppinione pubblica italiana su questo argomento. Le donne vogliono che il parlamento si occuppi finalmente del disegno della legge che prevede le forti sanzioni contro coloro che esercitano la violenza nelle mura domestiche.
Il problema non č da sottovalutare. 32% delle donne adulte (7mln) subiscono violenze e maltrattamenti. 12 mln sono rimaste vittime delle molestie e dei soprusi psicologici da parte degli uomini.
Se sappiamo le cose che succedono in Italia non dobbiamo dire grazie a questo forum. Non divento più sensibile dopo questo articolo inserito qua. e non posso neppure partecipare alla manifestazione, quindi?
In genere gli inviti alla manifestazione si fanno prima, non dopo!
Ci sono repubblica.it, corriere.it, ansa.it e tutti gli altri portali (kataweb, yahoo, libero, virgilio...) UFFA! Siamo pieni di notizie, non se ne può più.
In un forum mi piacerebbe discutere, non leggere sempre le stronzate dei "giornalisti" di Internet, che sono di livello molto inferiore rispetto agli articoli dei giornali veri. E leggo pure quelli, si trovano all'Empik e in molti altri posti. Non mi serve l'informazione di quarta mano.
Sono d'accordo con Little Mouse, questo copia-incolla deve finire.
http://www.donnatv.it/tv/mooffanka/?tool=tvp&cat=10
Temat przeniesiony do archwium.