Caro Quasi, soprattutto a molti italiani (gia' per i polacchi e' diverso) potrai toccare di tutto, tranne che il calcio. Si', sono d'accordo con te, non sara' molto culturale, anzi per molti e' una dipendenza, per molti una malattia esagerata. Ricordo quando ero a Milano persone, sia giovani sia in eta', totalmente dipendenti dal calcio e dalla propria squadra, una vera e propria ossessione, unico motivo di confronto e dialogo con colleghi, talvolta causa di malumore settimanale, in casa e lavoro. Gazzetta dello Sport comprata ogni lunedi' se non tutti i giorni, canali satellitari specifici della squadra che trasmettono info 24 ore su 24..
Non e' un aspetto che riguarda una piccola % della popolazione, ma un grande numero dipersone. Su questo grande numero di persone girano grandi soldi.
Io gia' sarei contento se non ci fosse violenza negli stadi (e fuori stadi), con morti e feriti e danni. Gia' andrebbe bene se gli "appassionati" o "malati" di calcio trovassero nel calcio il proprio sfogo personale danneggiando o limitando se' stessi senza danneggiare gli altri.
Da questo discorso, sono fuori i semplici sportivi che vanno al pub a vedere la Champions per bersi una birra con gli amici, o chi come me ancora apprezza andare allo stadio per vedere gioco, svagarsi, fare un urlo, esultare per un goal. Pero', da alcuni anni non ci vado: talvolta mi era venuto in mente di andare a vedere ARKA Gdynia con qualcuno.. ma ho un grande timore. Abito non lontano dallo stadio e quando c'e' la partita ci sono in giro certi elementi inquietanti. Preferisco fare il giro molto lungo per andare a casa, pur di non passarci neppure vicino!