Violenze domestiche: una denuncia al giorno
Una vittima su tre ha meno di 13 anni. Nasce lo sportello per aiutare le donne. Dal sindaco al servizio il 40% della sua indennità
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MILANO - Una violenza sessuale al giorno (330) negli ultimi undici mesi a Milano. Drammi che in sette casi su dieci avvengono tra le mura domestiche. Un terzo delle vittime (36%) ha meno di tredici anni. Ma quando le vittime sono donne, una su quattro subisce anche violenza «domestica », psicologica ed economica, oltre che sessuale, da parte del convivente. Da ieri, accanto al Svs (Soccorso violenza sessuale) della Fondazione Policlinico-Mangiagalli, che ha compiuto 12 anni di vita, ha aperto lo Sportello violenza domestica (Svd, tel [tel].), con linea telefonica dedicata di ascolto attivo 24 ore, dove si alternano sette operatrici, che a queste donne garantirà un sopporto a 365 gradi, inclusa l'accoglienza in appartamenti protetti e l'assistenza legale. Contro un fenomeno che il sindaco Letizia Moratti, presente al taglio del nastro, ha definito «tragico, un tunnel che può lasciare segni a volte indelebili », è sceso in campo anche il Comune che ha finanziato lo sportello con 65 mila euro a cui il primo cittadino ha aggiunto il 40% della propria indennità, cioè 3.646 euro al mese.
L'obiettivo, ha spiegato Alessandra Kustermann, medico ginecologo responsabile dei due servizi, «è diagnosticare precocemente le violenze domestiche. Perché se si arriva all'inizio del circuito della violenza, questo circuito si può spezzare». È nata un'alleanza forte tra donne contro la violenza, che a questa prima linea in Mangiagalli, affianca una formazione compatta di associazioni e strutture: la Casa per le donne mal-trattate, la Onlus Cerchi d'Acqua, la Caritas, Telefono donna e Svs DonnaAiutaDonna per l'assistenza legale. E sono compatte le donne nel chiedere, insieme al sindaco, che «il disegno di legge che giace in commissione Giustizia alla Camera» contro la violenza, abbia «un percorso veloce. Perché le donne devono poter credere nelle istituzioni». Alle vittime di violenza il Comune «garantirà una soluzione abitativa protetta — ha chiarito l'assessore alle Politiche Sociali, Mariolina Moioli — e, poi, corsi di formazione per le forze dell'ordine, per sensibilizzare anche il territorio. Perché il 40% delle donne uccise o maltrattate aveva avuto un primo contatto con le forze dell'ordine o un pronto soccorso ma senza ricevere risposte concrete».
Paola D'Amico
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/12_Dicembre/11/violenze_domestiche_moratti.shtml