Jeszcze dla mnie trochę trudny tekst, więc postanowiłem, że zamieszczę go tutaj, bardzo proszę o pomoc.
si compiace di esaltare le virtù del defunto sulle tombe, o rappresenta i congiunti
in lacrime, ma egli ha scacciato tutta questa folla per portare nei cimiteri la visione
dell'Angelo della Morte: un angelo che medita il mistero e veglia sulle spoglie del
defunto. L'angelo androgino rappresenta, sotto molti aspetti, il "punto di rottura"
storico nel passaggio da una visione positivista della morte che trovava nel realismo
il linguaggio più congeniale, a quella dubbiosa che sfocerà nel clima decadente-simbolista.
In questo processo di rinnovamento, l'angelo perde la connotazione cristiana di guida
verso il Paradiso per divenire testimone del mistero del nulla; l'angelo Oneto non
offre alcun gesto consolatorio, ma appare distaccato ed imperturbabile.
Monteverde conferisce all'angelo un carattere ambiguo e sensuale e delle sembianze
femminili che, da qualche tempo, la scultura funeraria cercava di filtrare attraverso
le sublimate raffigurazioni delle Virtù, e che fu poi ripresa da vari artisti. E'
un angelo grazioso, realistico nelle belle forme, mondano nell'abbigliamento, che
offre a noi la misura della concezione materialistica della vita e dell'ideale della
società borghese. Quest'immagine diverrà portatrice di quella profonda crisi d'identità,
che attraversa la società fra gli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento, riscontrando
un successo, non solo in Italia, ma anche all'estero. La commissione di un monumento
funebre così ambiguo e misterioso da parte di un borghese come Francesco Oneto, ricco
commerciante, assume particolare rilevanza anche dal punto di vista storico-sociale,
testimoniando come la crisi delle certezze positiviste stesse ormai investendo proprio
la classe che ne era stata la più accesa sostenitrice.