Prawdopodobnie w środę wieczorem prezydent Włoch Giorgio Napolitano oficjalnie powierzy przywódcy centroprawicy Silvio Berlusconiemu misję powołania nowego rządu - informuje we wtorek "Corriere della Sera".
Po południu we wtorek rozpoczną się formalne konsultacje prezydenta z szefami obu izb nowo wybranego parlamentu oraz partii politycznych w sprawie utworzenia gabinetu.
Według największej włoskiej gazety skład Rady Ministrów jest już praktycznie gotowy, ale trwają jeszcze napięcia między partią Berlusconiego a koalicjantem - Sojuszem Narodowym - o podział tek.
Wszystko wskazuje na to, że w czwartek Berlusconi przedstawi oficjalnie prezydentowi skład swego rządu, a jego zaprzysiężenie odbędzie się w piątek. Głosowanie w parlamencie nad wotum zaufania przewiduje się na 13 maja.
"Corriere della Sera" przedstawia najbardziej prawdopodobny skład rządu, w którym zgodnie z wolą Silvio Berlusconiego nie będzie wicepremierów.
Szefem dyplomacji będzie, podobnie jak w drugim rządzie magnata telewizyjnego, Franco Frattini, do niedawna wiceprzewodniczący Komisji Europejskiej.
Ministrem finansów zostanie, także ponownie, Giulio Tremonti, a szefem resortu spraw wewnętrznych Roberto Maroni z Ligi Północnej, niegdyś minister pracy. Ministerstwem sprawiedliwości pokieruje Angelino Alfano, adwokat z Sycylii i szef tamtejszej Forza Italia.
Ministrem obrony będzie Ignazio La Russa, a szefem resortu reform legendarny przywódca Ligi Północnej Umberto Bossi, wracający do aktywnej polityki i na rządowe stanowisko po ciężkiej chorobie.
Jako kandydatkę na ministra polityki społecznej wskazuje się Stefanię Prestigiacomo.
Do rządu jako minister ochrony środowiska ma wejść także coraz popularniejsza na włoskiej scenie politycznej młoda bizneswoman Michela Vittoria Brambilla, która założyła kluby sympatyków Forza Italia.
Źródło : PAP
Palazzo Chigi Partono le consultazioni. Bossi replica a Gheddafi: pensi a casa sua
Governo, tensione FI-An
Welfare alla Prestigiacomo
Berlusconi accelera: ad Alfano la Giustizia
ROMA — Tra An e Forza Italia continua il braccio di ferro sul terzo ministero, dei 12 previsti con portafoglio, alla vigilia delle consultazioni del presidente Napolitano. Gli emissari di Gianfranco Fini insistono per avere il Welfare mentre il presidente in pectore Silvio Berlusconi ritiene che, dopo la vittoria di Gianni Alemanno al Comune di Roma, An possa essere «ricompensata » con alcuni vice ministri di peso: uno all’Interno con delega alla Sicurezza e all’Immigrazione, con lo stesso ruolo ricoperto ora da Marco Minniti, Mario Landolfi farebbe il vice alle Comunicazioni e Adolfo Urso lo sarebbe al Commercio Estero. In aggiunta, le Pari opportunità rafforzate con la delega alla famiglia sarebbero destinate a una esponente di An (Giorgia Meloni o Adriana Poli Bortone). An, però, non intende indietreggiare.
Fini in persona ne avrebbe parlato ieri sera al telefono con lo stesso Cavaliere. Accettando questo schema si certificherebbe l’esistenza di un asse preferenziale tra Forza Italia e Lega Nord che penalizzerebbe An. E, amo’ di esempio, qualcuno ricorda la ritrovata consuetudine tra Umberto Bossi e Berlusconi (ieri hanno preso lo stesso aereo per venire a Roma) e quella con altri esponenti del Carroccio (Roberto Calderoli e Roberto Maroni) con i quali si è visto subito dopo. La partita sui ministri si incrocia, quindi, con quella delle vicepresidenze di Camera e Senato. An accuserebbe il Carroccio di non avere rispettato un accordo secondo il quale uno dei vice di Renato Schifani sarebbe stato Domenico Nania.
Secondo queste voci Umberto Bossi avrebbe rivendicato la medesima poltrona per la segretaria del sindacato padano, Rosi Mauro. In ogni caso secondo lo schema immaginato da Berlusconi, il Welfare (ambito da An che ha indicato Andrea Ronchi) andrebbe a Stefania Prestigiacomo affiancata da due vice ministri: il senatore di Forza Italia Maurizio Sacconi al Lavoro e il tecnico Ferruccio Fazio alla Salute. Alla Giustizia sembra fatta per Angelino Alfano indicato in un primo momento come ministro della Funzione pubblica. Elio Vito diventerebbe responsabile dei Rapporti con il Parlamento mentre Paolo Bonaiuti, in predicato per la medesima poltrona, verrebbe confermato come sottosegretario alla presidenza del Consiglio e avrebbe anche il ruolo di portavoce del governo. Inalterati gli altri nomi.
Sandro Bondi si occuperà di Beni culturali. Maria Stella Gelmini all’Istruzione, Claudio Scajola andrà alle Attività produttive, Michela Vittoria Brambilla all’Ambiente, Raffaele Fitto agli Affari Regionali, la Poli Bortone alle Politiche comunitaria (come alternativa alle Pari Opportunità). E alla Solidarietà sociale è destinata Mara Carfagna. Nella squadra di governo i primi nomi a essere associati a un incarico (e sui quali non c’è stata alcuna discussione) sono quelli di Giulio Tremonti all’Economia, Franco Frattini agli Esteri, Roberto Maroni all’Interno, Luca Zaia alle Politiche agricole, Umberto Bossi alle Riforme e Roberto Calderoli all’Attuazione del programma, Lucio Stanca all’Innovazione. Infine il caso Libia-Lega Nord. Bossi, commentando l’intervento del figlio di Gheddafi, osserva: «Sono solo parole, soltanto parole. Gheddafi pensi a casa sua, da noi è Berlusconi che decide».
Lorenzo Fuccaro
http://www.corriere.it/politica/08_maggio_06/composizione_governo_tensione_forza_italia_alleanza_nazionale_d35cbae8-1b32-11dd-98ce-00144f486ba6.shtml