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IL NILO
Mille miglia sul grande fiume
Com’č, com’era il fiume Nilo? Il dio «padre dell’Egitto», sogno, speranza e ieri, oggi e domani vita dei signori delle piramidi, affascinava e affascina, conquistava e conquista, ipnotizzava e ipnotizza. Gli antichi erano certi che nascesse in una regione ultraterrena, in un altro mondo. Poi qualcuno risalě fino alle sorgenti, ma questo fatto non cancellň il grande mistero che portava, e porta, vita. Il diciannovesimo fu il secolo d’oro di questo fiume. Almeno dal punto di vista di un occidentale, o una occidentale, ammaliato dal richiamo dell’esplorazione, della ricerca, dello studio delle antiche storie del mondo.
Tutto questo conquistň Miss Amelia B. Edwards, britannica, giornalista, viaggiatrice e convinta sostenitrice del movimento delle Suffragette. E la fece diventare la prima donna egittologa. Il racconto del suo viaggio, in parte a vela, lungo le sponde del grande fiume venne fissato in un diario pubblicato in Inghilterra nel 1877 con il titolo A Thousand Miles up the Nile: fu un successo straordinario.
E ora la storia di quell’esplorazione viene riproposta con lo stesso titolo: Mille miglia sul Nilo (Archinto, pp. 231, €16,50). Partenza dallo Shepheard’s Hotel del Cairo, che era un po’ il quartier generale di esploratori e viaggiatori in cerca di emozioni forti e non a buon prezzo. Poi, il fascino della grande piramide, Saqqara, Menfi e su su, Tebe, Karnak, Assuan, la prima cataratta.
Quasi tre settimane per contemplare e studiare i tesori di Abu Simbel. «Arrivammo nella notte del 31 gennaio e ripartimmo all’alba del 18 febbraio». Quindi, la seconda cataratta. Con questa gradevole lettura, anche noi troveremo la risposta a quelle domande: com’č, com’era il fiume Nilo?