http://prace.sciaga.pl/31056.html
http://www.dols.net/dettaglio_news.asp?sessionid=&idnews=4508
http://www.scheletri.com/racconto0144.htm
http://www.bellezza.it/forum/read.php?f=1&i=210112&t=210112
http://www.didaskalos.org/corsi/DdKsLevel2/Letio8.html
http://psichiatrica.blog.excite.it/permalink/14964 ;)
LA GIORNATA DI UN IMPIEGATO
Sabato sera tutta la famiglia si riunisce come al solito nel soggiorno per leggere qualche opera letteraria italiana o straniera.' Stavolta c'è da leggere il romanzo di G. Parise "II Padrone". Il signor Fabbri comincia con un brano che descrive la giornata di lavoro di un impiegato :
"Mi sveglio alle sette, mi alzo, vado in bagno e mi vesto. Bevo il caffè ed esco. A piedi mi avvio alla fer-
mata del filobus che dista dalla casa circa duecento metri. Aspetto il filobus e salgo. Spesso il filobus è
pieno zeppo. Allora aspetto un altro e salgo su quello. II filobus fa diciassette fermate e impiega circa trenta
minuti. Arrivo, scendo e mi avvio per la breve strada che conduce all'entrata della ditta. A metà di questa
strada c'è un bar dove mi fermo per far colazione con un caffè e un biscotto e per comprare sigarette. Esco
dal bar ed entro in ditta alle otto e venti otto e venticinque. Salgo le scale ed entro nel mio ufficio. A mezzogiorno e mezzo mi avvio a piedi ad una mensa. Alle due e mezzo riprendo il lavoro fino alle sei e mezzo. A quell'ora esco e vado a spasso fino all'ora di cena.
Ogni momento della mia giornata (alzarmi dal letto, prendere il filobus, mangiare, lavorare, tornare in ufficio, cenare e coricarmi per la notte) mi ricordo della ditta. Non faccio altro. Il cinema non mi piace più, la televisione nemmeno."
Dopo la lettura c'è spesso una discussione. E non sempre i figli sono d'accordo con i genitori.