dla mnie to wazne, prosze...

Temat przeniesiony do archwium.
prosze o tlumaczenie nastepujacego tekstu:

Moje słowa napewno były niemiłe, ale ja nie rozumiem dlaczego nie chcesz ze mna porozmawiać?! jak ja mam ci wierzyc w male rzeczy, skoro ja nawet nie wiem gdzie jestes co robisz...chcialabym wierzyc w kazde twoje slowo, ale czesto nie umiem uwierzyc. Przepraszam, wiem ze jestes zly. Nie mowie ci juz o swoich uczuciach, ale nie dlatego ze ich juz nie mam, tylko dlatego ze mi juz nie latwo mowic cos, kiedy nie mam z toba zadnego kontaktu. Przykro mi z powodu calej sytuacji. Wiesz co?! Ja tylko chce z toba spokojnie porozmawiac, ale jak widac nie mozemy. Dlaczego?! Nie wiem... Teraz czytasz to ale nie odpiszesz mi i ja znowu nic nie bede wiedziec... i tak ciagle. Pomysl sobie o wszystkim. Nie zaczynaj mnie nienawidzic, to byly moje glupie slowa.
czy nikt nie pomoze mi przetlumaczyc tego tekstu????
zaraz ci to przetłumaczę
Le mie parole sicuramente non erano piacevoli, ma non capisco perchč non vuoi parlare con me?! Come posso crederti nelle piccole cose, se nemmeno so dove sei, cosa fai... vorrei credere in ogni tua parola, ma molte volte non so credere. Scusami, so che sei cattivo. Non ti parlo piů dei miei sentimenti, ma non perchč non li ho piů, ma perchč non mi č facile parlarti senza avere un minimo contatto con te. Mi dispiace per tutta questa situazione. Sai una cosa?! Io voglio soltanto parlarti tranquillamente, ma si vede, non possiamo. Perché?! Non lo so... Adesso stai leggendo le mie parole, ma non mi risponderai, e di nuovo non saprň nulla... e sempre cosě. Rifletti su tutto. Non cominciare ad odiarmi, sono state stupide le mie parole.
P.S Wycofuje się z waszego związku
dziekuje ci bardzo :*
a co do twojego p.s, to nie masz sie z czego wycofywac, bo nie jestem w zwiazku, tylko probuje zalagodzic sytuacje, chociaz nie wiem juz czy lepiej slodzic komus czy sie na to osobe zloscic, zeby w koncu w zgodzie sie rozstac. w kazdym razie, dziekuje :)
od razu uciąć taką znajomość:)
Lola, Inf ma swieta racje.Tego kwiatu jest pol swiatu.
mysle, ze tu raczej chodzilo o arrabbiato a nie cattivo
inf.2. inf.Reloaded od kiedy tlumaczysz na forum???mam podejrzenia...to ty tak?heheheh...no ladnie!
no wlasnie cattivo chyba bylo w sensie charakteru, a mi chodzilo o stan chwilowy wzgledem mnie ;) ale to nic dopisalam do tego w nawiasie wiec moze nie bedzie zle :)
a co do stwierdzenia rzucic od razu... probowalam, ale nie da sie skoro utrzymuje sie pozniej niestety z przymusu znajomość :(
inf.2. inf.Reloaded od kiedy tlumaczysz na forum???mam podejrzenia...to ty tak?heheheh...no ladnie!
C' era una volta una vedova che aveva due figlie: Helen, la figlia che aveva avuto dal marito morto e Marouckla, la figlia che egli aveva avuto dalla prima moglie.
Amava Helen, ma odiava la povera orfana perché era ben piů graziosa della propria figlia.

Marouckla non capiva perché la matrigna la guardasse male, non comprendeva perché fosse sempre arrabbiata con lei. Le affidava i lavori piů pesanti: pulire le stanze, cucinare, lavare, cucire, filare, tessere, portare il fieno, mungere la mucca... e tutto questo senza alcun aiuto.
Helen, intanto, non faceva niente, ma era sempre ben vestita e passava da un divertimento all'altro.

Ma Marouckla non si lamentň mai; sopportava i rimproveri e le cattiverie della matrigna e della sorella con il sorriso sulle sue labbra e con la pazienza di un agnello, ma questo comportamento angelico non le aveva ammorbidite. Anzi, diventarono ancora di piů tiranne e scontrose verso Marouckla che diventava ogni giorno piů bella, mentre Helen imbruttiva sempre piů.

La matrigna allora, decise di sbarazzarsi di Marouckla; finché lei fosse rimasta in casa, nessuno avrebbe mai chiesto la mano dell'altra figlia. La fame e ogni genere di privazioni vennero utilizzate per rendere sempre piů miserabile la vita della ragazza.

Un giorno, nel bel mezzo dell'inverno, Helen decise che voleva delle viole.
"Ascoltami", ordinň a Marouckla, "devi andare sulla montagna e trovarmi delle viole. Voglio usarle per abbellire il mio vestito. Devono essere fresche e profumate, capito?"
"Ma, cara sorella, chi ha mai sentito parlare di viole che fioriscono nella neve?" ripose la povera orfana.
"Miserabile creatura! Osi disobbedirmi?" gridň Helen "non un'altra parola. Se non mi porterai un mazzolino di viole dalla foresta sulla montagna, ti ucciderň!"
La matrigna aggiunse anche le sue minacce a quelle di Helen, spinse fuori la figliastra e chiuse la porta alle sue spalle.

La ragazza si avviň piangendo per il sentiero che si inerpicava sulla montagna.
La neve era alta e non c'era alcuna traccia di esseri umani. Camminň a lungo senza meta, finché si perse nella foresta; era affamata, tremava per il freddo e desiderava morire!

Improvvisamente vide una luce in lontananza e si incamminň in quella direzione, finché raggiunse la cima della montagna.
Sul picco piů alto bruciava un grande fuoco, circondato da dodici blocchi di pietra sui quali erano seduti dodici pastori; di questi i primi tre avevano i capelli bianchi, altri tre erano di mezza etŕ, tre erano giovani e belli ed gli altri ancora piů giovani.
Sedevano silenziosi, guardando il fuoco. Erano i dodici mesi dell'anno.

Gennaio sedeva un po' piů in alto degli altri; i suoi capelli e la barba erano bianchi come neve e teneva in mano una bacchetta di legno.
All'inizio Marouckla era impaurita, ma poi raccolse tutto il suo coraggio e chiese:
" Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!"
Gennaio sollevň lo sguardo e rispose: "Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?"
"Cerco delle viole" rispose la ragazza. "Non č stagione di viole. Non vedi che c'č neve dappertutto?" disse Gennaio.
"Lo so bene, ma mia sorella Helen e la mia matrigna mi hanno ordinato di portare loro le viole della vostra montagna. Se torno a casa senza, mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!"
Il vecchio Gennaio si alzň, si avvicinň al piů giovane dei Mesi e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: "Fratello Marzo, č lavoro per te".

Marzo obbedě e agitň la bacchetta sopra il fuoco. Immediatamente le fiamme si alzarono verso il cielo, la neve iniziň a sciogliersi e gli alberi e gli arbusti a germogliare. Spuntň l'erba verde, e tra i fili d'erba ecco sbirciare una pallida primula: era primavera, ed i prati erano blu e viola.
"Raccoglile velocemente, Marouckla," disse Marzo.
Gioiosamente la fanciulla si affrettň a cogliere i fiori, e dopo averne raccolto un grande mazzo, ringraziň e corse a casa.

Helen e la matrigna alla vista dei fiori, al loro profumo che riempiva la casa, rimasero stupite. "Dove le hai trovate?" chiese Helen. "Sotto gli alberi, sul versante della montagna," rispose Marouckla.
Helen prese i fiori per sé e sua madre, senza neanche ringraziare la sorellastra che glieli aveva portati.

L'indomani desiderň delle fragole.
"Corri," intimň a Marouckla "e trovami delle fragole selvatiche. Devono essere dolci e mature."
"Ma, cara sorella, chi ha mai sentito parlare di fragole che maturano nella neve?" esclamň la fanciulla.
"Tieni a freno la lingua, non rispondermi in questo modo. Se non avrň le mie fragole t'ucciderň," rispose Helen.
Poi la matrigna spinse fuori Marouckla e sprangň la porta.

L'infelice ragazza si incamminň di nuovo verso la montagna e verso il grande cerchio di fuoco dove erano seduti i Dodici Mesi.
Gennaio sedeva un po' piů in alto degli altri.
"Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!"
Gennaio sollevň lo sguardo e rispose: "Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?"
"Cerco delle fragole" rispose la ragazza.
"Siamo nel mezzo dell'inverno," rispose Gennaio, "le fragole non crescono nella neve."
"Lo so," disse la ragazza tristemente, "ma mia sorella e la mia matrigna mi hanno ordinato di portar loro delle fragole. Se non lo faccio mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!"
Il vecchio gennaio si alzň e si avvicinň al Mese di fronte a lui e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: "Fratello Giugno, č lavoro per te".

Giugno obbedě, e come fece ondeggiare la sua bacchetta sopra il fuoco, le fiamme salirono verso il cielo.
Immediatamente la neve si sciolse, la terra si coprě di verde, gli alberi si coprirono di foglie, gli uccelli cominciarono a cantare, e tutta la foresta fiorě.
Era l'estate. Sui cespugli, i bianchi fiori a forma di stella si erano tramutati in fragole mature che avevano coperto la radura, facendola assomigliare ad un mare di sangue.
"Raccoglile velocemente, Marouckla," disse Giugno.
Gioiosamente la fanciulla ringraziň i Mesi e, riempito il suo grembiule, cose felice verso casa.

Helen e sua madre, al vedere le fragole che riempivano la casa con la loro fragranza deliziosa, si domandarono: "Ma dove le avrŕ trovate?" "Su fra le montagne", rispose Marouckla, "quelle sotto gli alberi di faggio non sono cattive".
Helen ne diede qualcuna alla madre e si mangiň il resto. Non ne offrě nemmeno una alla sorellastra.

Stanca delle fragole, il terzo giorno desiderň delle mele fresche, rosse.
"Corri, Marouckla, e portami delle mele fresche e rosse dalla montagna."
"Mele in inverno, sorella? Gli alberi non hanno né foglie né frutti"
"Vai immediatamente, se non mi porterai le mele ti ucciderň".
Come le altre volte, la matrigna l'afferrň e la cacciň fuori di casa.

La povera ragazza se ne andň piangendo su per la montagna, nella neve profonda, verso il cerchio di fuoco dove stavano i Dodici Mesi.
Erano lě, seduti immobili, e sulla piů alta pietra era seduto il vecchio Gennaio.
" Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!" disse ella avvicinandosi.
Gennaio sollevň lo sguardo e rispose: "Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?"
"Cerco delle mele rosse" rispose Marouckla.
"Siamo in inverno, non č stagione per le mele rosse" osservň Gennaio.
"Lo so," rispose la ragazza, "ma mia sorella e la mia matrigna mi hanno mandato a prendere delle mele rosse sulla montagna, se ritorno senza mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!"
Il vecchio gennaio si alzň e si avvicinň ad uno dei mesi anziani e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: "Fratello Settembre, č lavoro per te".

Settembre salě sulla pietra piů alta e agitň la bacchetta sopra il fuoco.
Tutto intorno brillň una luce di fiamme rosse, la neve scomparve, le sbiadite foglie che tremavano sugli alberi furono spazzate via da un freddo vento di nord-est che le radunň in gialli mucchi nella radura; sui rami rimasero solo pochi striminziti fiori autunnali.
Marouckla aguzzava invano lo sguardo per cercare le mele rosse.
Poi scorse un albero grandissimo, dai rami pendevano frutti lucidissimi, rossi. Settembre la esortň a raccoglierli in fretta e lei scosse l’albero.
Cadde una mela, poi un’altra.
"Basta," disse Settembre, "torna a casa in fretta". Marouckla ringraziň i Mesi e ritornň allegramente verso casa.

"Dove le hai trovate?" chiesero Helen e la matrigna alla vista dei frutti.
"Ce ne sono tante lŕ, sulla vetta"
"Perché non ne hai portate di piů?" chiese irosamente la sorellastra. "Le hai mangiate sulla strada del ritorno, stupida ragazza!"
"No cara, non le ho neanche assaggiate." disse Marouckla "Ho scosso l’albero due volte e ogni volta ne č caduta una mela. I pastori non hanno permesso che lo scuotessi ancora e mi hanno detto di tornarmene a casa"

"Presto, madre," disse Helen. "Dammi il mio mantello. Andrň io stessa a prendere le mie mele. Sono capace di trovare la montagna e l’albero. I pastori possono piangere, ma non me ne andrň senza aver preso tutte le mele!"

Ignorando il consiglio contrario della madre, si avvolse nella sua pelliccia, tirň su il caldo cappuccio e si avviň verso la montagna.

La neve copriva ogni cosa e ben presto Helen si perse e cominciň a vagare senza sapere dove andava.
Dopo un po' vide una luce lassů in alto e seguendo quella indicazione raggiunse la vetta.

C'erano il fuoco ardente, i dodici blocchi di pietra, ed i Dodici Mesi.
Dapprima si spaventň ed esitň, poi si avvicinň e si riscaldň la mani. Non chiese permesso, né rivolse loro una parola educata.
"Che cosa ti ha portato qui, che cosa cerchi?" le chiese Gennaio con fare severo.
"Non sono obbligata a dirvelo, vecchio barbone. Non sono affari vostri." rispose sdegnosamente, allontanandosi dal fuoco e avviandosi verso la foresta.

Il vecchio Gennaio aggrottň la fronte e agitň la sua bacchetta sopra la testa.
Immediatamente il cielo si coprě di nuvoloni, il fuoco si spense, cominciarono a scendere grossi fiocchi di neve mentre un vento ghiacciato ululava tutto intorno alla montagna.
Nella furia della tempesta Helen inciampň e perse la pelliccia; era tutta intirizzita.

La madre l’aspettava alzata. Guardava dalla finestra, guardava dalla porta, ma la figlia non tornava. Lentamente le ore passavano, ma la figlia non tornava.
"Possibile che per delle mele si sia dimenticata della sua casa?" pensava. Infine, prese la sua pelliccia e il suo cappuccio e uscě alla ricerca della figlia.
La neve era caduta abbondantissima e aveva coperto ogni cosa.
Errň a lungo di qua e di lŕ; il vento ghiacciato di nord-est fischiava sulla montagna, ma nessuna voce rispondeva al suo richiamo.

Il giorno dopo Marouckla lavorň tutto il giorno, aspettando e pregando per la matrigna e la sorella, ma esse non tornarono.
Erano state rapite dal gelo sulla montagna!

Marouckla ereditň la piccola casa, il campo e la mucca.
Un giorno sposň un onesto contadino e vissero felici e contenti.:)
Lola-civi, jak chcesz to możesz wytłumacz mi na privie dokładnie o co chodzi .:)
moge :)
inf.... :p
Lola-civi, to napisz mi na [email]
Temat przeniesiony do archwium.

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