soffermarsi riflettendo

Temat przeniesiony do archwium.
...non credete che il mondo d'oggi assomiglia un poco ad una giostra che sia in movimento senza sosta? che noi, umani, corriamo troppo?
che ci impostiamo sempre nuovi obiettivi e poi ci concentriamo su di essi senza guardarsi intorno?
sto generalizzando?.....
magari possiamo utilizzare questo spazio per scambiare le nostre opinioni, per fare conoscere agli altri qualche pensiero che ci ha colpiti nel nostro percorso, o semplicemente avere una conversazione interessante....?
una conversazione un poco più profonda, magari...?
magari possiamo arricchire le nostre vite anche attraverso uno forum?
.....ovviamente "limando" la conoscenza della lingua italiana:-)

che ne pensate della semplice frase qui sotto?
"E' un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto"?

Winston Churchill
finalmente qualcuno tenta di svolgere qualche tema maturo!;) complimenti
se si tratta di me ammiro queste persone che dopo oppure mentre una mallatia cosi' come p.es.tumore riescono ancora a sorridere, divertirsi....
mi stupisce come queste persone tra quale ci sono anche dei piccoli bambini possono essere d'accordo con questa morte improvvisa.......certamente cio' non riguarda a tutti, ma qualche parte....
cuoricino, sai che tentare non basta, però :-):-)
se non si trovano le persone che vogliano partecipare nel discorso, il mio diventerà un monologo :-):-)
spero proprio che non succeda....:-)
condivido pienamente quello che hai scritto....la capacità di affrontare il malessere nel modo positivo, con l'ottimismo è così raro, a maggior ragione suscita l'ammirazione quando riguarda i bambini....
penso che dietro questa capacità ci stia una crescita, una maturazione d'animo che risulta molto difficile da raggiungere....
talvolta ci vuole a fianco qualcuno, che riesca a vedere oltre,che aiuti a comprendere incomprensibile...

mi viene in mente una favola che ho letto.....


Leonardo era un simpatico bambino, vivace e intelligente. Era sempre allegro e sembrava che niente al mondo avesse il potere di spaventarlo.
In realtà Leonardo di una cosa aveva paura: i mostri che abitavano la sua casa. Si nascondevano nel buio, sotto il letto, dentro l’armadio.
Il giorno del suo compleanno la mamma regalò a Leonardo un libro speciale. Quando Leonardo lo aprì vide che le pagine erano bianche
- Perché le pagine sono vuote mamma?
- Perché questo è un libro speciale. E’ un libro che si mangia i mostri!
Leonardo era stupito. Come poteva un libro mangiarsi i mostri?
- E’ molto semplice da usare. Ogni volta che entri in una stanza o apri un armadio, per prima cosa apri il libro e lui si mangerà il mostro.
Quella sera stessa Leonardo decise di usare il suo nuovo libro magico. Tenendolo stretto si avviò verso la sua stanza. Era buio, e Leonardo sapeva che in quel buio un mostro stava in agguato per spaventarlo. Aprì il libro, lo tenne davanti a sé come uno scudo e tenendo gli occhi chiusi entrò nella stanza. Sentì come una folata di vento e niente più. Quando accese la luce e guardò il libro vide che invece della pagina bianca c’era un mostro mostruosissimo! Per lo spavento Leonardo chiuse subito il libro!
Così nei giorni successivi Leonardo andò a caccia dei mostri per tutta la casa, e ne fece una bella raccolta nel suo libro. Quando fu sicuro di averli catturati tutti, andò dalla mamma con il suo trofeo:
- E adesso mamma cosa ne facciamo di tutti questi mostri catturati?
La mamma prese il libro e disse a Leonardo di sedersi sulle sue ginocchia. Poi aprì il libro:
- Guarda questo mostro qui, con i tentacoli. Scommetto che lo hai trovato sotto il letto
- Si, si è vero, come fai a saperlo?
- Ce n’era uno uguale sotto il mio letto, quando era piccola. Ma se lo guardi bene, vedrai che è proprio buffo con questi occhi che penzolano e questo tentacolo che è così corto da non poter nemmeno servire per grattarsi il naso.
Leonardo rise. La mamma guardò con Leonardo i mostri del libro e per ognuno faceva notare a Leonardo che guardati con occhi diversi i mostri alla fine erano più buffi che spaventosi.
Quando ebbero finito la mamma chiese:
- Hai ancora paura di questi mostri?
- No.
- Allora non abbiamo più bisogno di loro.
La mamma mise il libro in lavatrice, regolò la temperatura e fece partire il programma per i capi resistenti. Quando la lavatrice ebbe finito, il libro era tornato ad essere bianco.
- Adesso lo metto in posto sicuro; potrebbe sempre servire e se non a te, magari ai tuoi figli.- disse la mamma
Leonardo non ebbe più bisogno del libro mangia-mostri; quando qualche mostro provava ancora a spaventarlo, li guardava per bene e poi si metteva a ridere e i mostri scappavano via.

Fiaba di Willow
Solo una Bacca

"l piccolo stagno sonnecchiava perfettamente immobile nella calura estiva.
Pigramente seduto su una foglia di ninfea, un ranocchio teneva d'occhio un insetto dalle lunghe zampe che stava spensieratamente pattinando sull'acqua: presto sarebbe stato a tiro e il ranocchio
ne avrebbe fatto un solo boccone, senza tanta fatica.
Poco più in là, un altro minuscolo insetto acquatico, un ditisco, guardava in modo struggente una graziosa ditisca: non aveva il coraggio di dichiararle il suo amore e si accontentava di ammirarla da lontano.
Sulla riva a pochi millimetri dall'acqua un fiore piccolissimo, quasi invisibile, stava morendo di sete.Proprio non riusciva a raggiungere l'acqua, che pure era così vicina. Le sue radici si erano esaurite nello sforzo.
Un moscerino invece stava annegando. Era finito in acqua per distrazione. Ora le sue piccole ali erano appesantite e non riusciva a risollevarsi. E l'acqua lo stava inghiottendo.
Un pruno selvatico allungava i suoi rami sullo stagno. Sulla estremità del ramo più lungo, che si
spingeva quasi al centro dello stagno, una bacca scura e grinzosa, giunta a piena maturazione, si staccò e piombò nello stagno.
Si udì un "pluf!" sordo, quasi indistinto, nel gran ronzio degli insetti. Ma dal punto in cui la bacca era
caduta in acqua, solenne e imperioso, come un fiore che sboccia, si allargò il primo cerchio nell'acqua. Lo seguì il secondo, il terzo, il quarto...
L'insetto dalle lunghe zampe fu carpito dalla piccola onda e messo fuori portata dalla lingua del ranocchio.
Il ditisco fu spinto verso la ditisca e la urtò: si chiesero scusa e si innamorarono.
Il primo cerchio sciabordò sulla riva e un fiotto d'acqua scura raggiunse il piccolo fiore che riprese a vivere.
Il secondo cerchio sollevò il moscerino e lo depositò su un filo d'erba della riva, dove le sue ali poterono asciugare.
Quante vite cambiate per qualche insignificante cerchio nell'acqua."

ecco la mia vita scorre lentamente,quasi ferma,inerte,attorno a me succedono piccoli drammi quotidiani:
chi lotta per sopravvivere,chi non ha coraggio di fare un passo avanti,troppo timido aspetta...e chi non ha piu' forze di combattere e aspetta la morte rassegnato.....e poi all'imrovviso succede qualcosa che capovolge tutto......cambia il nostro destino,allora dobbiamo credere che qualcuno ci guardi lassu'?e ci aiuta ogni tanto...?
il mio dilemma:credere o non credere al destino?o siamo noi che decidiamo della nostra vita?
qualcuno aveva scritto che admira le persone che dopo aver tumore sorridono e sai io ti dico una cosa se tu sopravivi tumore se tu sopravivi la paura di non vedere piu sole, ucielo sul albero, le persone piu vicine, se tu sopravivi la apaura di non potere piu andare alla universita, e se tu avrai la risposta dal dottore abbiamo vinto che fai urli al cielo di felicita, sorridi, voui ballare e cantare, voui abbracciare tutti e tutto anche se per altri la vita sembra griggia e non vale niente tu inizi a aprezzare le persone che incontri, inizi a ascoltare le persone che ti parlano, inizi a vivere ogni moneto ricordarlo che ti poteva essere tolto....
ce una cosa noi non sappamo essere contenti di questo che abbiamo, non sappiamo dividere belli momenti come per esempio la corsa con bici di mattina presto, si lo so che ora non ha nessuno tempo perche si deve lavorare o si deve sviluppare, perche ogni uno vuole avere la vita visuta in certo livello, ma per questo la vita diventata dura e per questo aprezziamo le persone che hanno vinto con cancro ( peccato fine ora parliamo sempre di guerra con cancro), ma basta un po imitarli non solo aprezzarli e giuro anche noi ci cambiaremo anche noi iniziaremo a sorridere e rispettare altri:)
misiak, grazie d'esistere :-)
la domanda che appare nel tuo post....credo sia una delle più frequenti che l'essere umano si pone...siamo noi a decidere o c'è qualcuno/qualcosa di più potente che decide per noi?.....io credo che il destino (se esiste) ci influenza solo fino ad un certo punto, poi siamo noi a fare le scelte.....
prendiamo che due persone si incontrano "per caso" , e scatta un'attrazione.....sarà il destino che gli quiderà nel loro futuro, o saranno loro, prendendo le determinate decisioni ( oppure NON prendendole) a creare il loro rapporto?
io credo nell'uomo.....credo che le cose accadano per un insieme dei molti fattori...ma poi sta all'uomo di affrontare la propria vita in un modo unico ed irrepetibile.....
...c'è chi ha bisogno di arrivare all'abisso per imparare ad apprezzare la propria vita e sapere vivere intensamente ogni minuto di essa, e c'è chi non ha bisogno delle esperienze traumatiche per vivere .....
si infatti hai ragione clivea' perche' proprio dopo qualche esperienza pesante, quando la nostra vita c'era nel pericolo, solo allora cominciamo ad apprezzarla. Quelle persone che hanno sopravviso il dolore, hanno evitato la morte sono piu' sensilbili al dolore degli altri, non hanno paura di aiutarli, sanno metterli su di morale; come nessun'altro li capiscono, conoscono i loro sentimenti.....Quelle persone fanno credere ai malati che si puo' vincere con una malattia, invece ogni speranza c'e' importante nella lotta con la morte..........
sono d'accordo con te tristhya...anch'io penso che c'e' qualcuno oppure qualcosa [come volete] che ci guida che ha qualche "l'idea" per la nostra vita....tuttavia cio' influisce sul nostro operazione, come hai notato, solo a certo punto....perche' si sa non ci scegliamo sua madre e suo padre, non possiamo cambiare p.es.il colore dei suoi occhi, pero' possiamo nelle situazioni di quest tipo come ad. es. scelta della scuola, scelta del ragazo possiamo decidere in qualche parte da soli....Penso che speccialmente nelle situazioni quando dobbiamo scegliere tra male e bene la nostra decisione appartene solo a noi....
Poco fa ho dovuto scegliere tra andare con mia amica ed un ragazzo che mi piace al ristorante oppure andare a chiesa. Ho scelto quello secondo, pero' sapevo se Qualcuno permettera' lo incontrero' ancora, del resto preghavo in questa intenzione....Ed infatti l'ho incontrato in quest posto, in quest tempo [cio' riguarda non solo l'ora dell'incontro ma anche il previsione del tempo fuori] a quale pensavo, o piuttosto preghavo.....
incredibile ma vero....;)
Dimenticate questo?
" All'umanita, che talora sembra smarita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e dalla paura il Signore risorto offre in dono il suo amore, che perdona, riconcilia e ripare l'animo alla speranza.
E' amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia." Jan Paweł II
Tujaga, tu sei persona molto religiosa? vuoi raccontarci come la fede ti aiuta di ritrovarsi nel mondo? Magari darci qualche consiglio...
adesso vi faccio una domanda che magari non c'entra niente con tutto il contesto... ma voi a volte non pensate alla vostra vita, al vostro futuro..
io penso sempre che voglio cambiare il mio destino, trovare quello che cerco ma coì facendo non torverò niente perchè sarà una ricerca ossessiva..
la mia donamda è
è inutile cercare qualcosa quando può trovarci lei?? io vorrei condividere la mia passsione per la Polonia ma sono in Italia, vivo in Italia!!!!!!!!!!!!
invece la mia rifflessione di oggi è"perchè riusciamo cosi poco ad essere contenti di quello che abbiamo,che siamo riusciti a costruire fin'adesso"?
Nel mondo di oggi è cosi difficile essere contenti.Tanti di noi pretendono sempre di più dalla propria vita ,dandosi delle mete molto spesso impossibili da raggiungere.perchè invece non cercare di sorridere ad ogni cosa anche piccolissima fatta da noi.questa piccolissima cosa vuol dire aver fatto un passo in avanti ,un passo in più per raggiungere ciò che desideriamo.
è molto stimolante vedere quando le cose "filano liscio".non basta soltanto vederle ma bisogna anche apprezzarle.
invece la mia rifflessione di oggi è"perchè riusciamo cosi poco ad essere contenti di quello che abbiamo,che siamo riusciti a costruire fin'adesso"?
Nel mondo di oggi è cosi difficile essere contenti.Tanti di noi pretendono sempre di più dalla propria vita ,dandosi delle mete molto spesso impossibili da raggiungere.perchè invece non cercare di sorridere ad ogni cosa anche piccolissima fatta da noi.questa piccolissima cosa vuol dire aver fatto un passo in avanti ,un passo in più per raggiungere ciò che desideriamo.
è molto stimolante vedere quando le cose "filano liscio".non basta soltanto vederle ma bisogna anche apprezzarle.
ups...wyszlo dwa razy.

lo spunto della mia riflessione l'ho preso da Hania55 la quale scrive:

"Wszystkie dni staja sie takie same wtedy,
kiedy ludzie przestaja dostrzegac to wszystko,
czym obdarowuje ich los,
podczas gdy slonce wedruje po niebie"
La mia religiosità non è un gran che. Penso che la fede è una grande favore data (o no!) agli uomini dal Dio.
Ricordo come JPII guardava e allora pensavo: che cosa vedi? il mondo, la gente o il Dio Eterno dentro di noi? Lui che conosceva la gente peccaminosa ha potuto guardare cosí con tanto amore? E quando a me tocca il male, la tristezza anche la gioia penso: come lo vederebbe Santo Papa o Madre Santa Teresa? Questo mi aiuta di credere....Il tema ...il fiume.. Non so talmente l'italiano di potrer pronunzziarsi chiaramente.
La pregiera precedente la ho copiata un anno fa dal: www.vatican.va ,è bellisima, soprattutto "MISERICORDIA"
Perché siamo diventati così fragili? Perché la società ci addita delle mete sempre più alte e addirittura immaginarie. Mentre, in parallelo, non ci insegna a sviluppare le doti necessarie per affrontare le difficoltà, la frustrazione, l'insuccesso, la solitudine, la sfortuna. Un tempo non era così. Un tempo la gente si poneva come meta di trovare un lavoro, di diventare padre, madre, artigiano, fabbro, oppure medico, ingegnere, avvocato ed era contenta del successo che otteneva nel suo ambiente.
Ma oggi siamo tutti proiettati in una società dilatata e ci confrontiamo con tutti. La televisione, i rotocalchi, la pubblicità ci propongono come modelli i personaggi del mondo dello spettacolo giovani, belli, ricchi, sani, felici, allegri, che passano la vita fra un divertimento e l'altro. Non è vero, è una finzione, una messinscena, ma la gente crede veramente che la loro vita coincida con lo svago, il divertimento, la festa. La maggior parte della gente comune, invitata a dire che cosa vorrebbe fare, ti parla di vestiti, di viaggi, di vacanze. Quasi tutte le ragazze sognano di diventare presentatrici o veline, i ragazzi di entrare in qualche reality show. La più riservata casalinga desidera comparire in qualche spettacolo televisivo. E chi non può andare in televisione cerca di apparire in qualche altro modo, facendosi notare almeno per il vestito. E i ricchi, i potenti, coloro che hanno successo si confrontano con tutti quelli che hanno più di loro e, avendo più possibilità, si fanno afferrare da una sfrenatezza impietosa, ricorrono alla droga, ed entrano così in un nuovo ciclo maniaco depressivo.

scritto da francesco alberoni per il corrier della sera.
......perché siamo diventati fragili? forse perché sentiamo di trovarci su una pista da corsa, con la meta molto distante ed invisibile ai nostri occhi, con le persone che da destra e da sinistra ci superino correndo più velocemente di noi.... e temiamo di rimanere furi dalla competizione allora....magari controvoglia , magari con l'immensa stanchezza ma facciamo gli sforzi per non arrivare gli ultimi......
Trishya, Kasia, Ciivea' Misiak,Couricino - gdzie jesteście???Lubię Was czytać.
Temat przeniesiony do archwium.

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