Costume e società

Temat przeniesiony do archwium.
inauguro questo nuovo tema riportando un articolo di Filippo Facci, un giornalista che scrive su GRAZIA (giornale femminile):

"Una volta le ragazze volevano l’amore romantico, ora vogliono tutto.

Sono cose che ho sempre detto anch’io, hai ragione. Ho sempre detto che continuiamo a chiamarlo amore: anche se non è più quella cosa inventata nell’epoca romantica e nel tempo trasformatasi, rinnovatasi. Ho detto che il punto non è più riuscire ad amare una persona per tutta la vita: ma riuscire semplicemente ad amare per tutta la vita. Ho detto che i sentimenti e le passioni sono diventati un’altra cosa, anche se continuiamo a chiamarli così, che ormai siamo tutti instabili, esistenzialmente precari, alternati tra gelo e fuoco, assetati di affettività e di sessualità e comunque sempre schiavizzati dal corpo, indistintamente sposi o amanti o amici o fratelli o zii o coppie di fatto, perché il mondo è cambiato, tutto è contemporaneo, siamo tutti un po’ fallimentari, l’amor cortese non esiste più, l’amore romantico in fondo era la morte per amore: e noi vogliamo vivere. Calare il vero amore romantico nel matrimonio: pensa che violenza, che negazione, che imbragatura. Ho sempre detto questo, hai ragione, ho sempre detto che un giorno ai bambini racconteremo le storie d’amore come un tempo raccontavamo le favole.
Però mi chiedo, ora, se tutti questi nuovi sentimenti non siano che l’egoismo di una generazione egoista e afasica. Penso che abbia ragione il mio antipatizzante Camillo Langone, a volte le donne parlano sempre di sentimenti, ma sono sempre sentimenti loro.
È tutto un turbinio di amicizie amorose, amanti rubati: ma gli amici passano, gli amanti spariscono. Non sono sentimenti, sono momenti, sono erotismi. Un tempo l’amore superava le montagne e non conosceva ostacoli, guerre, continenti che potessero separare lei da lui, lui da lei. Ora sparisci per una settimana e lei va con un altro. Cambi lavoro, e lei va con un altro. Le donne chiedono manutenzione, odiano star ferme, amano i viaggi e viaggiare, spesso convivono con un pacifista e la notte amano un fascista. Perché vogliono tutto."
un altro articolo dello stesso giornalista ...

"Prima ti sbattono sul letto e poi ritornano dalla moglie.

Ma dai, accidenti, siediti un attimo, calmati, beviamo qualcosa, facciamo due chiacchiere. Mi stai guardando come se io dovessi per forza sbatterti sul letto in un istante, io Tarzan tu Jane, sei lì in un angolo con quell’espressione indecifrabile tra lo spaurito e il gelido, come se a queste situazioni tu non ti fossi mai abituata del tutto. Possiamo anche parlare, lo sapevi? Due come noi possono anche fare delle cose normali, posso anche offrirti qualcosa, ho in freezer forse due “sofficini” ai peperoni, forse una lattina di Coca vera, non la light. Ecco, brava, siediti qui, se non ti spiace mi faccio una sigaretta, ecco. Sei bella, sai? Mi hai colpita subito quando ti ho vista, mi è piaciuto il tuo sorriso, incontrarti per strada, poi mi piacevi seduta in macchina vicino a me, ti spiavo, ma quell’espressione tra lo spaurito e il gelido non l’hai mollata mai. Ti conosco da un niente e forse hai pensato che potessi scaraventarti a terra come un animale, certe volte mi chiedo che razza di uomini debbano esserci in giro. Hai l’aria di averne conosciuti di terribili, devono averti trattato davvero molto male, ma non siamo tutti uguali, io per esempio sono diverso, io non tratterei mai così la mia donna. Gli uomini sono strani. Magari si fanno pigri, svogliati, arroganti, viziati, maleducati: anche se, in realtà, ti amano, ti hanno messa su un piedistallo, per te farebbero qualsiasi cosa, siete le loro madonne, anche se magari vi adorano in canottiera, con una birra in mano, guardando la tv. Però siete strane anche voi. Siete così gelose, la mattina guardate il vostro uomo allontanarsi e non capite che è giusto così, che deve andare, che è la sua natura.
Ma non sono tutti dei bastardi, non ti sbattono tutti sul letto e arrivederci. Io non tratterei mai così la mia donna, anzi spicciamoci che ho fretta di tornare da lei. I soldi li hai presi. Vieni qui."

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