Ma noi non siamo contro il doppiaggio nei cartoni animati, ci mancherebbe! "Shrek" e derivati in polacco sono imbattibili!:-)
Io personalmente non sopporto il doppiaggio nei film e simili, perciò in Italia non li guardo (né in TV, né al cinema), il che mi dà un fastidio enorme... :-/
A proposito, ragazzi, oggi su "Italians" (una ribrica del "Corriere della Sera") c'è una lettera che difende, tra le altre cose, appunto il doppiaggio... L'ultima frase la trovo assurda: allora è meglio non conoscere l'inglese per niente, piuttosto che parlare l'inglese con l'accento californiano? ;-)
"Difendo il multilinguismo contro l'imperante inglese
Caro Beppe,
pur abitando a Bruxelles non lavoro per un'istituzione comunitaria ma mi sento di difendere a spada tratta il multilinguismo e le multitraduzioni nell'Unione europea. Anzi dirò di più, considero l'inglese una lingua buona per dire una frase in modo sintetico (per non dire sbrigativo) e questo credo si rifletta anche nel modo di ragionare degli inglesi, ma non mi chiedere di «provare» qualcosa in inglese perché (forse solo per me) il tasto sentimento in inglese è come, direbbero loro, «disabled».
Mi succede con i film, con le canzoni, con i libri, se sono in francese o in italiano ok, ma in inglese posso leggere una poesia o la lista della spesa mi fa lo stesso effetto. Quello sul quale insistono i francesi (ma non solo loro) è il rispetto delle lingue nazionali, perché se oggi si comincia con il considerare superflua la traduzione di alcuni documenti, domani qualcuno potrebbe ritenere superfluo il doppiaggio dei film e via di questo passo fino a eliminare le traduzioni in settori vitali come i foglietti dei farmaci. Ci sono purtroppo esempi in questo senso, come il progressivo abbandono delle traduzioni in italiano in Svizzera in molti documenti e istruzioni per l'uso o il sottotitolaggio, invece del doppiaggio in francese, dei film e delle serie tv in Quebec. Tutto questo anche in un'ottica mondiale dove gli Usa e la Gran Bretagna vorrebbero che i film e altri «prodotti culturali» fossero trattati come formaggi o automobili, il rischio è che accada come nelle giovani generazioni in Olanda e nella parte fiamminga del Belgio dove, senza il doppiaggio, i ragazzi hanno imparato l'inglese, ma con l'accento della California.
Giovanni Battista Fiore"