Senza Frontiere di Andrzej Stasiuk (L'espresso)

Temat przeniesiony do archwium.
Varsavia sa dire solo no

I tragicomici gemelli Kaczynski usano il veto come via d'uscita da ogni confronto serio. Perché per loro l'incubo peggiore è perdere il potere

Il presidente polacco Lech KaczynskiNel XVII e nel XVIII secolo, nel Parlamento polacco veniva applicato il principio del 'liberum veto', ovvero la libertà di non consentire. A un deputato bastava urlare 'liberum veto' per interrompere la seduta e invalidare tutte le decisioni prese in precedenza. Bastava un'unica voce, e non doveva certo essere quella di un politico importante, bastava un deputato qualsiasi, per rendere impossibile ogni azione legislativa. Questa usanza, trasformata in legge, era figlia del principio che la promulgazione delle leggi richiedesse unanimità totale. Molto in fretta essa divenne manifestazione di una libertà anarchica e di un senso paranoico di assoluta uguaglianza: chiunque, il più insignificante, il più sciocco o il più corrotto dei deputati poteva mandare in malora il lavoro di centinaia di altri e il futuro della nazione. Alla fine, il 'liberum veto' fu uno dei simboli della profonda crisi interna che finì per cancellare la Polonia dalle mappe europee per ben 120 anni.

L'attuale governo polacco, o semplicemente i gemelli Kaczynski, visto che senza il loro sì nulla può avvenire, ama dire no. Il governo attuale, o i gemelli Kaczynski, amano il no perché fa impressione migliore del sì, oppure del discutiamone. Dire no è un'ottima via d'uscita, poiché in tal modo ci sbarazziamo dell'intero carico della discussione e gettiamo la patata bollente ai nostri avversari, a cui importa giungere a una soluzione reale. Ai gemelli Kaczynski non importa trovare soluzione ai problemi, sono lontanissimi dalle questioni reali. La loro esistenza è un teatro, è una risposta drammatica a domande che di drammaticità sono del tutto scevre. Amano le luci della ribalta che consentono loro di impersonare eroi, vincitori, liberatori, leader, tribuni popolari, vendicatori e quanto altro concepiscano i loro cervelli infantili ma furbi.


Hanno inventato un dramma nazionale calando se stessi nei ruoli principali, e quindi, per conferire al dramma un rango corrispondente alle loro aspettative, hanno bisogno di un palcoscenico europeo. Dove profferiscono no, quando tutti dicono sì. Dicono nero quando tutti vedono bianco. Lo dicono in quanto siamo "un membro effettivo della Ue e nessuno può costringerci al silenzio poiché siamo i rappresentanti di una grande nazione...". Così come i seicenteschi membri del parlamento gridavano 'liberum veto!' in nome della libertà, dell'uguaglianza, dell'idiozia politica e del proprio mostruoso ego.

Dubito che il governo polacco (ovvero i gemelli) s'interessino alla pena di morte. I gemelli s'interessano solo a se stessi. Negli ultimi tempi collaborano con la setta di Radio Maryja e fanno conto sul suo sostegno nelle prossime elezioni. L'ossessione della setta è la lotta per "la vita concepita" e i gemelli pagano il tributo elettorale e ripetono nel forum internazionale: "Saremo contro la pena di morte se voi, Ue, sarete contro l'aborto". Ma è solo un gioco. Un'alleanza momentanea. I gemelli sanno bene che in Polonia conviene dire no all'Europa, ai russi, ai cinesi, al resto del mondo. È così che invariabilmente ritiene il 30 per cento degli elettori. Gli altri la pensano diversamente, oppure non ne pensano niente. Quelli che non ne pensano niente si occupano della vita reale: lavorano, si divertono, guadagnano e spendono, fanno sesso.

Ai gemelli non importa di nulla oltre alla propria immagine. Loro sono semplici figli della fiction. Da bambini avevano recitato in una bella favola per il cinema. Purtroppo la loro carriera cinematografica è finita lì. Sarebbe stato meglio, per loro e per il mio paese, se avessero continuato a recitare nei film. Sarebbero stati più felici. Ora non sorridono mai. Escono sulla scena e sui loro volti si vede lo sforzo di non sbagliare la parte, si legge il terrore che qualcuno del pubblico scoppi a ridere.Perdere il potere, perdere il pubblico costituisce per loro l'incubo più nero. Perciò tutti i loro gesti, tutte le loro azioni sono indirizzate al dover accontentare il pubblico e l'elettorato.

Le loro mosse anti-europee, le minacce a pugno chiuso, l'esaltazione della dignità nazionale fanno presa su gran parte della nostra società. Noi abbiamo sempre avuto dei problemi con la nostra identità, da sempre ci incalza il pensiero che saremmo dovuti essere diversi, che avremmo meritato un destino migliore di quello che ci è capitato. In un certo senso abbiamo sempre recitato in una messa in scena nazionale attendendo inquieti gli applausi. I gemelli con il loro bisogno di teatralità sono molto polacchi. Sono anche molto polacchi con la loro ossessione per l'onore, la dignità ferita e il bisogno di riconoscimento. E hanno il coraggio di mostrare al mondo tutte le loro carenze psicologiche e i loro complessi. Sembrano addirittura trarne un piacere perverso dal partecipare a questo spettacolo esibizionista. Non è escluso che i gemelli abbiano trovato un modo per mantenere il potere: non bisogna governare, ma far divertire. Nessuno li farà mai uscire di scena.

(traduzione di Laura Quercioli Mincer)

(05 ottobre 2007)


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Varsavia-sa-dire-solo-no/1810347//0


in certi punti sono daccordo con l'autore - i Gemelli sono ossessionati...ma anche Andrzej Stasiuk mi sembra ultimamente un po' ossessionato...
Questo articolo mi da un impressione un po troppo esasperata e senza trovare qualcosa di propositivo. Alla fine lo stesso autore si mette nei panni del soggetto (soggetti) di cui scrive male.
Dopo letto questo articolo, devo dire che "Mein Kampf" fu scritto im maniera piu civile.
Poi non é scritto per la gente matura, consapevole delle proprie scelte.:))
beh ritrae un quadretto della polonia
modello "repubblica delle banane"
buh... a roma "pane et circensis" si diceva almeno 2 millenni fa....

che la suggestione mediatica abbia/avrà un ruolo decisivo nelle prossime elezioni è indubbio..
ma paragonare il tutto a una recita collettiva del popolo polacco mi sembra troppo. ...o almeno se recita deve essere non sembra molto diversa da quella nostrana....


leon
beh ritrae un quadretto della polonia
modello "repubblica delle banane"
buh... a roma "pane et circensis" si diceva almeno 2 millenni fa....

che la suggestione mediatica abbia/avrà un ruolo decisivo nelle prossime elezioni è indubbio..
ma paragonare il tutto a una recita collettiva del popolo polacco mi sembra troppo. ...o almeno se recita deve essere non sembra molto diversa da quella nostrana....


leon
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