l'industria polacca del copia & Incolla

Temat przeniesiony do archwium.
Nella mia ricerca di aziende in Polonia sono venuto a conoscenza di numerosissime aziende Polacche del settore moda che utilizzano in maniera indiscriminata nomi italiani o che suonino in questo modo copiando in maniera spudorata il prodotto "made in italy" ... è il caso di aziende quali "gino rossi", "Leo lazzi", "Venezia", ancora il marchio dei negozi Lanoro “Barbara”, l’intimo “Bellissima” e persino le riviste del settore ... Avanti (che sembra una rivista italiana post-ventennio), Viva Moda ... ecc - persino nel settore delle ceramiche ho notato un copia copia senza ritegno .. basta guardare i cataloghi di aziende quali tubadzin, Opoczno ecc.. dove il richiamo al gusto mediterraneo è evidentissimo e su 9 su 10 sono i richiami a lidi e città italiane - nell'industria del mobile anche lì una strage da copia & incolla incalliti ... Quel che è peggio è che se vai in uno dei tanti negozi delle catene sopracitate quale ad esempio Gino Rossi ti senti rispondere dalle commesse che il prodotto è fabbricato assolutamente in italia e quindi qui cadiamo nella contraffazione grave e truffa nei confronti degli acquirenti per illecito uso del marchio "Made in Italy".
Mi aspettavo di trovare un pò di amor proprio e rispetto per il proprio design e la propria cultura, ma a quanto pare la mania nel riprodurre le altrui idee ha contagiato anche la polonia.
Vabbe', la commessa che ti ha detto che "Gino Rossi" e' un marchio italiano, poveraccia, e' solo un'ignorante. Non sa neanche lei che lavoro fa.

Pensavi che a copiare il made in Italy fossero solo i cinesi?
C'e' un sacco di roba pseudo-italiana anche dagli Stati Uniti, anche dall'India, da un sacco di posti, e riguarda diversi tipi di merci.
Ci copiano perche' siamo belli e bravi!
Ma un esperto sa riconoscere la differenza dei vestiti, come quella tra "parmezan" e Parmigiano Reggiano.
Non ho capito bene il tuo discorso... Ti dà fastidio che delle aziende non italiane utilizzino nomi italiani o paraitaliani? O che vogliono emulare gli standard italiani?

Per quanto ne so io, Gino Rossi è un marchio registrato, che dichiara chiaramente di fabbricare prodotti "di scuola italiana", non italiani. Poi non so le caxxate che raccontano in giro le commesse. Poi, i nomi delle riviste, delle linee di prodotti... che male c'è se hanno dei nomi ispirati all'italiano? Come se ci fossero poche aziende in Italia che utilizzano nomi inglese, francesi ecc. ecc...

Boh, non capisco.
Una cosa è utilizzare nomi che evocano un prodotto ed un paese, una cosa è essere ad un passo dalla contraffazione ... non a caso per esempio una recente normativa UE ha vietato tassativamente l'uso di nomi quali "PARMESAN" o similari perchè traggono in inganno i consumatori sulla reale provenienza della merce. Marchi quali "Gino Rossi" od altri similari traggono in inganno i consumatori attratti da ciò che il marchio offre a causa del nome evocativo di un "Made in .... ?!!. Ciò che voi non potete capire è l'enorme potenziale che hanno i marchi italiani del lusso sulla percezione collettiva della qualità legata ad un paese specifico quale l'italia. (non a caso esistono i copyright).

Normative UE di prossima applicazione porranno un drastico limite all'utilizzo di tali mezzi di comunicazione e di evocazione per marchi che non sono quel che promettono di essere. Oltretutto la questione non è solo quella dei loghi, ma anche dello style sfacciatamente scopiazzato alla faccia del Know How di quelle aziende nostrane che investono risorse umane e capitali ingenti per ottenere i risultati sotto gli occhi del mondo intero.

Speriamo che non vi venga in mente di produrre un giorno anche cloni delle ferrari o delle lamborghini ... i cinesi già lo fanno.
mi sembra di aver sentito che il "Made in Italy" si può apporre al prodotto se almeno il 20-30% dello stesso sia stato "prodotto"/"lavorato" in Italia.
Questo vuol dire che una t-shirt prodotta in Cina,Romania,Tunisia,Bulgaria,Polonia,etc etc con solo l'aggiunta in Italia della firma,della eticchetta e altre caxatine varie, viene vista come Made in Italy.
Meglio di te forse non lo sa nessuno qui dentro.
Comunque mi sembra una polemica inutile, primo perchè se una azienda si chiama Gino Rossi ed è in Polonia...che colpa ne ha.Secondo un conto è cosa dice una commessa e un conto cosa c'è scritto sul prodotto.
Magari le scarpe Gino Rossi rientrano in quel 20-30% in Italia e perciò....MADE IN ITALY ;-)

Chi ha i soldi, ha il potere...e chi ha il potere fa le leggi non con buon senso ma per averne di più.Penso che questa tua battaglia dovresti farla contro i tuoi stessi colleghi o "superiori" :)
Mamma mia, quanto veleno!

Che c'entra la storia del "parmesan" (il parmigiano è un prodotto di origine protetta) con Gino Rossi? Se io voglio chiamare la mia azienda Pinco Pallino e se quel nome non è protetto da copyright, chi mi può proibire di chiamarla così? Se Gino Rossi produce scarpe e accessori basandosi sulla scuola italiana, che male c'è? Non è una contrafazione, lo stile italiano non è brevettato, quindi che vuoi? Anche se il nome della mia azienda richiama l'Italia, ma i miei prodotti fanno schifo, non li compra nessuno.

Gino Rossi non "promette" di produrre prodotti italiani, ma di stile italiano. Mi sa che ti ride un pochino per il fatto che evidentemente non è necessario essere per forza italiani per acquisire il know-how relativo al vostro stile.
*ti rode
Infatti, non l'avessi mai nominato il parmigiano!
La mia casa e' piena di prodotti pseudo-italiani, dagli occhiali alla pasta, e non me ne frega niente! Se sono buoni prodotti, ben venga. Qualche volta non sono buoni prodotti, ma non posso dire di non esserne informata.
Sul piano dell' informazione, il consumatore e' abbastanza tutelato.
Poi se l' intero ciclo produttivo e tutta la lavorazione avvengano in Italia, oppure parte di essi avvenga al di fuori... pazienza! Siamo fregati lo stesso!
Se la scuola italiane del design smettesse di fare scuola ... marchi quali ad es. gino rossi oppure altri non avrebbero di che copiare ...
Intendi ciò che voglio dire ?!!
Il mio fastidio provienza dal fatto che si manca palesemente di originalità ... la scuola italian del design si chiama così perchè appunto è stata creata in italia e fà parte della cultura italiana .... avrei voluto vedere una scuola polacca del design ... ma evidentemente in polonia non si fà design perchè si preferisce semplicemente copiare .... capisci il senso del mio discorso oppure è così complesso ?!!
io mi arrabbio quando vedo poca lungimiranza (se non quella commerciale). Le menti creative si formano quando dal loro lavoro fuoriesce qualcosa di nuovo capace di "creare una tendenza" ... in questo caso l'italia ha creato una tendenza ...
La cosa spiacevole è vedere come in troppi si affannano nel cercare di imitare quella vena creativa che non gli è propria piuttosto che crearne una ex novo ... ed il risultato è spesso grottesco a dir poco !!!
>evidentemente in polonia non si fà design perchè si preferisce semplicemente copiare
Hai presente quei bei bicchieri di cristallo colorato che vendono nel veneziano?
Il design ebbe origine dalla prussia, cioe' l'odierna Polonia.
Oggi quei bei cristalli sono diventati "Murano".
Tuttora la Polonia fabbrica bellissimi bicchieri lavorati a mano. Senza copiare.
Potresti pure evitare di "alzare la voce" (mi riferisco a tutti 'sti punti esclamativi). Sta' tranquillo che nessuno dei discorsi che fai tu è troppo complesso per me.

Quindi secondo te se la scuola del design è italiana, i prodotti possono essere fabbricati solo dalle aziende italiane? Ma per favore, su... Se io in Italia faccio una scuola di design e poi voglio aprire in Polonia una società che produce, che ne so, mutande, applicandovi tutto il know-how che ho appreso in Italia, è un reato? Dovrei starmene in Polonia e cercare di inventare qualcosa di mio, a tutti i costi, senza pensare nemmeno a poter imparare dagli altri. Ammazza quanto siamo gelosi delle proprie idee... Allora prima di ammettere qualcuno in una scuola di design italiana o prima di assumere una persona in un'azienda italiana, bisognerebbe controllare scrupolosamente che non sia straniero che poi potrebbe utilizzare le capacità acquisite all'estero! Dio non voglia! :-D
niente !!! non ci arrivate proprio vero ?!!

fatevi 20 anni di imprenditoria e poi capirete il significato di ciò che dico.

Il copia & Incolla può sembrare produttivo commercialmente (nel mercato interno), ma a lungo andare è un'arma a doppio taglio. L'economia di un paese è determinata dal prodotto interno e dalla capacità di export.
Si esporta quando si producono oggetti capaci di attrarre il desiderio anche fuori dai confini nazionali. E' il caso di notissimi marchi italiani all'estero ... moda, design, automobili, alimentare.
A nessuno verrà mai in mente di importare nel proprio paese un prodotto palesemente falso ... che pertanto rimarrà confinato all'interno del paese di origine ... capito il nesso creatività/mercato/export ?
Un paese che non crea è un paese destinato all'oblio.
Ho piena casa dei cristalli polacchi da te menzionati e francamente pur essendo fatti a mano mancano di creatività e design ... per questo quelli di murano son famosi e quegli altri molto meno.
...non ho parole!
Un paese destinato all'oblio... ma che giornali leggi? L'almanacco del Milan?

Vedrai che quando ci saranno le infrastrutture adatte, ti ritrovi anche i prodotti polacchi dappertutto, di qualita' o meno.
E poi esci dai limiti del tuo settore.
Le acciaierie migliori si trovano in Germania, grazie alle risorse della Polonia, pero'. Che discorsi vani...
un Paese è destinato all'oblio quando la classe media non esiste più ma solamente i ricchi o super ricchi...e i poveri.
Ci stiamo avvicinando a questi tempi...e credimi...in quei momenti nessuno ha voglia di parlare di creatività:)....creatività e lavoro che va comunque a vantaggio dei ricchi o super ricchi.

Perciò forse alla fin fine ben vengano le copie, i falsi, etc etc...tanto non sono un imprenditore...se lo fossi mi preoccuperei...ma non lo sono:P
Mi sono pentita dei miei post, quando uno e' convinto non ci sono argomenti che tengano.
Poi se i polacchi intervengono, quello pensa "avete i complessi di inferiorita'", e li' allora devo scrivere qualcosa, e' piu' forte di me!
Mi sono stufata. Soprattutto perché non mi piace discutere con uno che usa certi toni.
Odio il calcio e tutto ciò che ne consegue pertanto mi escudo automaticamente dal gruppo di persone che vuoi usare per etichettarmi e dal quale rifuggo sistematicamente da sempre.

leggo tutto ciò che di piu' culturale e creativo può essermi utile e viaggio spesso per lavoro gli ultimi due viaggi a shangai per testare prodotti e aziende quindi come potrai immaginare la mia mente è alquanto aperta ad apprezzare culture e mercati diversi ... ma spesso ho a che fare con gente che fatica a capire quando si esprimono concetti semplici ma fondamentali.

Stefantastica hai detto bene ... le migliori acciaierie sono in germania (lo sò) ma gran parte delle risorse vengono dalla Polonia ... non era meglio che la polonia stessa avesse saputo apprezzare in proprio le sue risorse ?!!
Mascalzone, l'italia è ridotta in condizioni pietose proprio per il discorso al quale mi rifacevo prima.

Quando un paese non è capace di attrarre risorse e le menti creative fuggono da esso il declino è inarrestabile. L'italia attuale è un paese che vive dell'inerzia di una spinta creativa creata dal dopoguerra fino ai primi anni 90 ... oggi è in una grave fase di stasi. Per questo mi arrabbio quando pochissimo peso viene dato alla creatività ed alla sua tutela per via dell'enorme spinta economica che da questa può derivare. Le mie due interlocutrici di questo forum sembrano ignorare questo principio basilare. Il mio discorso sul tema dell'abbigliamento era solo un esempio ... il discorso vale per ogni settore produttivo. L'innovazione e la creatività sono le basi del successo economico di una nazione. e con questo chiudo il discorso.
Una settimana fa in un giornale polacco "Polityka" apparsa una breve notizia.
Un'azienda italiana di design e produttrice mobili esclusivi ha fatto plagio.
Nella pagina web di azienda è stata mostrata foto di modello di una sofa.
Niente strano... solo che questo modello ha progettata una stilista polacca per azienda polacca "Mebelplast" di Olsztyn.
Anzi... azienda italiana ha usato stessa foto che si trova in pagina www.mebelplast.com
L'unica diferenza è questa che in azienda italiana stessa sofa costava meno ...
Mebelplast però no ha voglia fare processo per plagio... (tempo/procedure etc.) anzi hanno detto che sono "fieri" di fatto che
ITALIAN Design "copia&incolla" loro prodotti.

Per corettezza ;-)
Modelli Mebelplast hanno nomi tipo:
Bellissima / Fiesta / Elvis / Lido / La Concha / Rubens / Verona / Wirginia etc.

E si... un crimine questo e scarsa "creativita" di polacchi.
Pero' azienda polacca produce 73% dei propi modelli per esportazione.
Tutto chiaro?
Ho perso di vista il settore dei mobili e dell'arredamento ... tuttavia la mia formazione proviene dal settore dell'architettura e del design d'arredo ... ed ho notato nei prodotti polacchi attuali una notevole vena creativa anche se ricalcano in maniera troppo marcata certo tipo di design e ciò si evince dal marcato uso di nomi fin troppo evocativi.
L'anno scorso sono stato al salone del mobile e alcuni prodotti mi sono piaciuti molto,dopo aver parlato con alcune aziende riguardo alle modalità di tasporto, probabilemnte l'arredo per la mia casa italiana lo farò con mobilio polacco !!!

L'incidente occorso di cui tu mi parli è da verificare e l'azienda italiana che ha copiato con tutta probabilità è orientata alla fascia bassa.
Mondo si e globalizzato, ci dobbiamo abituare :)
PER I MIEI INTERLOCUTORI

Scusate se mi sono scaldato un pò troppo ....

La mia comunque era una provocazione perchè amo fin troppo la polonia, molto piu' dell'italia e mi piacerebbe vederla crescere e svilupparsi con sane radici e che da questo paese possano emergere le migliori menti creative dei prossimi anni a venire ... è un augurio !!!

Un saluto a tutti.
investi in Polonia se vuoi aiutarla a crescere.
Nessun investe in Italia e gli effetti si vedono...se vuoi che la Polonia cresca,investi,investi e investi.
Ciao Halion, è da un po che non scrivo ma ho trovato il tuo post interessante.
Forse hai ragione a dire che in certi casi si copia il Made in Italy, dopotutto anche noi italiani abbiamo a volte copiato prodotti o stili provenienti dagli stati uniti d'america in special modo. Ma forse, in alcuni casi tra quelli da te citati, ci sono degli investitori italiani che hanno deciso di mantenere un contatto con le loro radici. Se io aprissi un'attività in Polonia non mi dispiacerebbe lasciare una traccia delle mie origini. Magari uno dei soci, o l'imprenditore di "Gino Rossi" si chiama proprio così, o forse è solo un appasionato del famoso pittore.
Nomi tipo Venezia o Veneziana potrebbero essere ispirati da viaggi turistici o perché suonano bene, a me non dispiacerebbe aprire un pub chiamato Ania o Madzia o l'italianizzato Pienkna. O forse sono troppo superficiale ed ingenuo.
A Kri! Si scrive "piękna"! Mi sa che bisognerebbe dire ad Edyta di farti fare una ripassatina del polacco... ;)
italianizzato Dee ITALIANIZZATO :)))) L'ho fatto a posta, l'ho scritto come si pronuncia in italiano. :)))))
Seeeeee, dicono tutti così!! ;-P :-D
Perche' non hai italianizzato pure Madzia?!?
Mi piace di piu' Bar Mazda, ispirato alla divinita' persiana...
Perché mi suona bene così come si pronuncerebbe in italiano :)
Temat przeniesiony do archwium.

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