maternità anticipata

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Ciao,non so se qualcuno mi può aiutare e dare un consiglio....Tre mesi fa ho firmato un contratto di lavoro con un agezia,e ho cominciato lavorare in ospedale come infermiera al pronto soccorso.Dopo due settimane ho scoperto di essere incita,volendo essere corretta con i datori di lavoro quindi ho comunicato questa cosa all'ufficio infermieristico,e qua mi hanno detto che non mi possono spostare in un altro reparto e che devo andare in maternità anticipata.Nel mio caso la domanda la doveva fare l'agenzia,e diciamo che la fatta ma non la completata.Quando chiedo in agenzia dicono che hanno mandato tutto e stanno aspettando la risposta,invece chiamo l'ispettorato e mi dicono che manca un documento,anzi se agenzia non lo manda al più presto la pratica viene archiviata.Intanto sono passati più di due mesi e io sto sempre in malattia,che per altro nemmeno me la pagano!Non mi stanno anticipando i soldi dell'inps!Sono disperata,perchè stando in malattia non mi posso muovere,ho le mani legate.Qualcuno di voi sa darmi un consiglio?
Soprattutto: la tipologia del contratto di lavoro. Determinato o indeterminato?
Consiglierei di rivolgerti alla CGIL o a un sindacato dei lavoratori.
Se il contratto è a tempo determinato, purtroppo hai poche garanzie.
si contratto è a tempo determinato,però riguardo alla maternità anticipata i diritti sono uguali,purtroppo e incompetenza della persona che si occupa della facenda, non solo che trattiene quel documento,ma mi racconta anche le bugie
Guarda, il sito dove ho copiato le seguenti informazioni suggerisce di consultare il sito del Ministero del Lavoro:

"Per astensione obbligatoria si intende il diritto della futura mamma di astenersi dal lavoro due mesi prima e tre mesi dopo il parto per un totale di cinque mesi. Ciò vale per le lavoratrici dipendenti e per le libere professioniste iscritte alla Gestione separata. Coloro che svolgono un’attività autonoma non hanno l’obbligo di astenersi dal lavoro.

Il salario che spetta alla lavoratrice durante il congedo obbligatorio corrisponde all’80% della retribuzione media giornaliera per la dipendente o l’80% della retribuzione convenzionale nel caso della lavorante autonoma. E’ a carico del datore di lavoro il restante 20%.

L’astensione obbligatoria dal lavoro può essere seguita dalla maternità facoltativa. Tale periodo è retribuito con un salario pari al 30% dello stipendio convenzionale e può durare al massimo 10 mesi. Questo lasso di tempo può essere ripartito tra madre e padre o essere corrisposto ad un solo genitore.

Vi sono casi però in cui la donna lavoratrice ha bisogno della maternità anticipata. Vi sono dei casi specifici, previsti dal Ministero del Lavoro e segnalati nel secondo coma dell’articolo 17 del decreto legislativo 151/01 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, in cui è prevista la maternità anticipata:

Se la gestante ha dei problemi di salute che mettono a rischio la sua gravidanza e per i quali è consigliato il riposo e che si aggraverebbero lavorando,
se il lavoro o il luogo in cui svolge la sua attività professionale non è salubre e mette a rischio la gravidanza,
Se la lavoratrice svolge mansioni pesanti (alzare pesi, esposizione a sostanze chimiche dannose) e non può essere spostata di settore o di mansione.
La lavoratrice in dolce attesa che lo richieda per motivi specifici (come quelli sopra citati) ha diritto alla maternità anticipata. In questo caso è necessario:

presentare la richiesta di maternità anticipata alla direzione provinciale del lavoro competente per territorio allegando il certificato di gravidanza e il certificato medico, rilasciato dal ginecologo di fiducia, che attesti l’esistenza dei problemi sopra citati. Il certificato rilasciato dal ginecologo deve anche contenere le seguenti informazioni: la data presunta del parto, l’ultima mestruazione, la richiesta di assoluto riposo e la patologia intercorrente relative alla gravidanza,
la direzione provinciale del lavoro rilascia una ricevuta in duplice copia (una per il datore di lavoro) in cui attesta la richiesta da parte della lavoratrice di maternità anticipata,
entro 7 giorni avviene l’approvazione della domanda di maternità anticipata.
La maternità anticipata può precedere un periodo di astensione dal lavoro fino a sette mesi dopo il parto qualora la mansione della neo mamma sia considerata a rischio insalubrità e la lavoratrice non può essere adibita ad altre mansioni.

Il congedo di maternità, anticipata e obbligatoria, non compromette l’anzianità di servizio o le ferie maturate. Inoltre durante la maternità anticipata alla lavoratrice spetta la retribuzione totale"

Quindi, prima cosa da fare: vai alla direzione provinciale del lavoro, e fai il necessario. Come vedi, il datore di lavoro deve solo prendere atto del certificato medico approvato dall'ente territoriale.
sono andata alla direzione del lavoro a milano,purtroppo nel mio caso(maternità anticipata per cause di lavoro e non di salute)la domanda non posso fare io ma il mio datore di lavoro, ho chiesto anche quale documento manca che magari lo porto io,ma la signora ha specificato che la cosa riguarda loro e l'azienda,e io non posso fare niente.per me è assurdo,visto che si tratta di me.
io non so più cosa fare,penso che domani andrò li e non mi muovo finchè non risolvono il problema,se no mi devono riprendere a lavorare,sto bene e non vedo il motivo perchè devo stare in malattia.
Ma è pazzesco! L'azienda non ti può mettere "in malattia"! E la retribuzione? Il posto di lavoro? Mettiti in contatto con un sindacato, alla fine, iscriverti a un sindacato costa pochi euro; stai rischiando di perdere il lavoro...
Infatti è pazzesco,dicono che al nord le cose vanno meglio,ma a dire il vero la mia amica a Napoli ha fatto tutto in 20 giorni,non vedo l'ora che si risolve questa facenda cosi posso ritornare li.Ieri ho contattato un avvocato,ha detto di non preoccuparmi che sa lui come fare,speriamo bene......Comunque grazie Stefantastica
Forse qua trovi qlc:
http://www.gravidanzaonline.it/servizi/esperto_risponde/
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