Non si lavora bene nè in Polonia nè in Italia.
Il "cazzeggio" l'ho visto più in Polonia, visto che gli straordinari venivano conteggiati e retribuiti con zelo, mentre in Italia sono una forzatura. Diverso il discroso negli uffici pubblici, dove in Italia quando incontro una persona competente rimango meravigliata, sorpresa, sconvolta!
@Dee: "se esce una gara che scade tra due mesi, spesso si tende a pensare di avere chissà quanto tempo, il capitolato viene letto un mese prima della scadenza, le richieste d'offerta vengono mandate due settimane prima della scadenza e quando manca una settimana, la gente si sveglia, si rende conto che manca la metà delle offerte, si fa prendere dal panico e fa nottate in ufficio. Cose, a mio avviso, perfettamente evitabili se uno sa organizzarsi."
Vero, ma che senso ha fare tutto il lavoro, se l'Ente Appaltante si riserva di cambiare il bando o addirittura di revocarlo fino al giorno prima della scadenza???
Gli italiani sono grandi improvvisatori, sanno deviare, interpretare le procedure, l'importante è l'obiettivo finale, raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo.
I polacchi sono molto ligi al dovere, precisi, zelanti, analitici, affidabili. I risultati arriveranno, il paese è in crescita e non c'è la corruzione spaventosa che c'è in Italia.
A livello qualitativo, melgio il lavoro degli italiani, invece a livello quantitativo i polacchi sono resistentissimi. Ho visto gente lavorare di notte, nei weekend, con i turni raddoppiati (18 ore) senza dire A.
Personalmente non credo di aver mai lavorato più di 45 ore settimanali, ma sul lavoro sono concentratissima.