Non volglio convincere nessuno nè a restare nè a pratire... ma volevo solo dire che è una decisione che va rivalutata e presa con calma.
Andare in un paese dove si conosce qu o cmq dove si ha già qualche possibilità di trovare un lavoro (o avendo qu che ci ha raccomandati o magari avendo già contattato qualche azienda) è diverso da partire su due piedi.
Due giorni fa ho letto un articolo che parlava di un ragazzo che voleva vendere la sua laura in scienze politiche per inutilizzo. Per alcune persone che hanno commenatato sotto, l'unica soluzione al suo problema era emigrare. Ma le persone laureate in scienze politiche, filosofia, storia ecc. che lavoro pensano di fare all'estero?! Ovviamento la mia intenzione non è di offendere le persone laureate in scienze umanistiche! Ma l'estero va guardato con un po' di buon senso e tanto tanto realismo. Anche all'estero (intendo partendo senza avere uno sponsor) senza nessuna esperienza lavorativa e/o senza una perfetta conoscenza della lingua bisogna aspettarsi di dover fare alcuni anni di gavetta (stage o lavori più umili). Non è tutto così rose e fiori solo perché è estero.
Intanto volevo consigliarvi di guardare il trailer di un film bellissimo che si chiama "Italy: love it or leave it"
http://www.italyloveitorleave.it/