CAMPAGNE - MAI PIU' VIOLENZA CONTRO LE DONNE

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CAMPAGNE - MAI PIU' VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Sono trascorsi ormai molti anni da quando le donne hanno iniziato ad organizzarsi globalmente per contrastare la violenza domestica e oltre 10 anni dall’adozione da parte dei governi della Piattaforma d’azione di Pechino. Ciononostante le donne continuano a essere picchiate, maltrattate, violentate e in alcuni casi perdono la vita per mano dei loro stessi mariti o partner. Amnesty International ha messo a punto il Programma in 14 punti per la prevenzione della violenza domestica. Esso costituisce un insieme di richieste indirizzate ai governi affinché assicurino l’adempimento dei loro obblighi in merito alla protezione delle donne dalla violenza domestica.

Amnesty International chiede ai governi di:

1. Condannare la violenza domestica
Le autorità di governo e i leader politici dovranno condannare pubblicamente la violenza domestica, riconoscendo che è un fenomeno grave e che si tratta di una violazione dei diritti umani e non di una questione privata.

2. Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla violenza domestica
Dovranno essere realizzate campagne informative e di sensibilizzazione a tutti i livelli (scuola, università, luoghi di lavoro) e attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione.

3. Utilizzare il sistema scolastico per contrastare i pregiudizi alla base della violenza domestica
Per contrastare le idee e i pregiudizi che sono alla base della violenza domestica, dovranno essere realizzati materiali educativi da incorporare nei curricola scolastici a tutti i livelli.

4. Abolire le leggi che discriminano le donne
Tutte le leggi, nell’ambito civile, penale e del diritto di famiglia, dovranno essere riviste per assicurare che rispettino gli standard internazionali dei diritti umani. Qualsiasi legge o provvedimento che discrimina le donne o che favorisce la violenza domestica dovrà essere modificato.

5. Assicurare che la violenza domestica sia considerata un reato
Tutte le forme di violenza contro le donne dovranno essere riconosciute, tanto nella legge quanto nel comportamento degli organi giudiziari e di polizia, come violazioni dei diritti umani e reati penali. Tutti gli atti di violenza domestica dovranno essere investigati, perseguiti e puniti in base alla gravità del reato. Le vittime dovranno ricevere un’adeguata riparazione.

6. Indagare e svolgere procedimenti giudiziari sulle denunce di violenza domestica
Le forze di polizia dovranno garantire la realizzazione di contesti sicuri e confidenziali per le donne che denunciano atti di violenza domestica. Tutte le denunce dovranno essere oggetto di indagini efficaci, imparziali e tempestive.

7. Rimuovere gli ostacoli nei procedimenti su casi di violenza domestica
Le autorità competenti dovranno scoprire le ragioni per cui i tassi di denuncia, indagine e condanna per violenza domestica sono così bassi e rimuovere gli ostacoli identificati. Le procedure dei tribunali e le norme per la raccolta delle prove dovranno essere modificate in modo da non scoraggiare le donne a sporgere denuncia. Queste ultime, insieme ai testimoni e alle altre persone che potrebbero essere a rischio durante le indagini e il processo, dovranno essere protette da ogni atto di intimidazione, violenza e rappresaglia.

8. Rendere obbligatoria la formazione del personale statale sulla violenza domestica
Le autorità dovranno finanziare e realizzare programmi di formazione obbligatori per il personale – tra cui forze di polizia, avvocati, giudici, personale medico e forense, assistenti sociali, funzionari addetti alle procedure di immigrazione e insegnanti – su come identificare i casi di violenza domestica, provvedere alla sicurezza delle persone coinvolte e raccogliere e presentare le prove.

9. Assicurare finanziamenti adeguati
I programmi sulla violenza domestica dovranno essere finanziati in modo adeguato, prevedendo piani d’azione nazionali che garantiscano un’assistenza uniforme in tutto il paese.

10. Realizzare e mettere a disposizione case rifugio
per le donne in fuga dalla violenza domestica
Le autorità dovranno finanziare e realizzare un numero sufficiente di case rifugio per le donne in fuga dalla violenza domestica. Tali strutture non dovranno compromettere la privacy, l’autonomia personale e la libertà di movimento delle donne. Dovranno inoltre facilitare la loro ripresa fisica e mentale e aiutarle nella ricerca di una soluzione abitativa sicura nel lungo termine.

11. Fornire servizi di sostegno e assistenza
Le autorità dovranno altresì finanziare e realizzare servizi per le donne che hanno subito violenza domestica affinché possano accedere al sistema di giustizia civile e penale e ottenere, se necessario, assistenza legale gratuita sulle questioni attinenti al divorzio, alla custodia dei figli e all’eredità. Dovrà inoltre essere garantito l’accesso ai servizi sanitari e di sostegno psicologico. Tutti questi servizi dovranno essere accessibili anche dal punto di vista linguistico e culturale a tutte le donne che li richiedono.

12. Ridurre il rischio di violenza armata
Tutte le armi rinvenute in abitazioni dove sono stati denunciati atti di violenza domestica dovranno essere rimosse. Il possesso di armi dovrà essere rilevato in tutte le ricerche di tipo demografico, sanitario e relative ai servizi sociali.

13. Raccogliere e pubblicare i dati sulla violenza domestica
La violenza domestica dovrà essere documentata nei rapporti ufficiali e nelle statistiche. La raccolta dei dati dovrà essere verificabile, standardizzata e disaggregata per genere e per altri elementi rilevanti.

14. Far conoscere alle donne i propri diritti
Le autorità dovranno assicurare che le donne che hanno subito violenza abbiano accesso alle informazioni sui propri diritti e sui servizi loro riservati. Le stazioni di polizia, i servizi sanitari e gli altri uffici pubblici dovranno pubblicizzare le informazioni sui diritti spettanti alle donne, così come sulle misure di protezione disponibili.


Guarda il video e invia una e-mail:
http://www.amnesty.it/campagne/donne/onemanfight.html

Dal Segretariato internazionale: http://web.amnesty.org/actforwomen/index-eng

Casa delle donne per non subire violenza: http://www.women.it/casadonne/
http://www.amnestybologna.it/campagne/maipiuviolenza.htm
Il Programma e' di Amnesty International perció un po di sciocchezze ce ne sono dentro.

Ecco come lo vedo io:

>1. Condannare la violenza domestica.
Condannata deve essere ogni tipo di violenza, questa domestica compresa. La segregazione delle violenze causera' soltanto un'altra legge morta.

>4. Abolire le leggi che discriminano le donne.
Abolire le leggi che discriminano qualsiasi essere umano. Questa e' una richiesta sensa alcun senso. Le leggi che discriminano le donne non esistono.

>5. Assicurare che la violenza domestica sia considerata un reato.
Guarda il punto 1. Ogni tipo di violenza e' gia' considerata un reato.

>8. Rendere obbligatoria la formazione del personale statale sulla
>violenza domestica.
Non ho mai sentito di una piu grande sciocchezza. Da nessuna parte del mondo uno stato rendere obbligatoria la formazione del personale statale su una sola forma della violenza.

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Secondo me questo programma non potra' mai far migliorare la vita delle donne violentate. Come tantissimi altri, rimarra soltanto un mucchio delle richieste irrealizzabili.
Psicologia

Ultimo aggiornamento: 18/01/06

Donne in cerca di risposte

La violenza sulle donne messa in atto dal partner, attuale o ex, in generale definita come violenza domestica, può essere di varia natura ma sempre tale resta. Si può manifestare come violenza fisica, sessuale o emotiva, ma anche la sottrazione delle risorse economiche, come per esempio l’appropriazione forzata dello stipendio stesso o il mancato contributo alle spese per la casa o per la famiglia, può rappresentare un atto coercitivo da parte del partner che, così, nega l’autonomia della donna e ne assume pienamente il controllo. I dati epidemiologici sono spesso incompleti perché non tutti i casi vengono denunciati, ma i numeri sono ugualmente notevoli: negli Stati Uniti, per esempio, ogni anno si verificano 5,3 milioni di incidenti dovuti a violenza domestica su donne.

I segni restano
Le donne che subiscono tali azioni hanno molta più probabilità di andare incontro a disturbi mentali, come depressione e disturbo da stress post-traumatico, abuso di sostanze, dolore cronico, complicanze perinatali. In caso di violenza fisica e sessuale, sono frequenti lesioni, fratture ossee e malattie sessualmente trasmesse, tra cui anche l’AIDS. Non è un caso, infatti, che se ne occupino anche i Centers for Disease Control and Prevention, del Dipartimento della salute americano. E nell’affrontare il tema non tralasciano gli aspetti sociali e comportamentali delle conseguenze della violenza. Viene riconosciuta la difficoltà nell’accedere ai servizi che possono dare sostegno, nel relazionarsi con i medici e tutti gli operatori a cui devono rivolgersi per avere aiuto, e un generale isolamento sociale. Spesso subentrano disturbi del comportamento alimentare e la tendenza a esibire comportamenti sessuali potenzialmente rischiosi.

La risposta è giusta?
Uno degli interlocutori a cui si rivolgono le donne che hanno subito questo tipo di violenza, è il proprio medico di famiglia. Lo fanno con una frequenza tre volte superiore rispetto a donne che non hanno avuto questa esperienza, e lo fanno con forti aspettative. Non possono che essere le donne, quindi, a poter stabilire, o quanto meno valutare, se la risposta ricevuta è stata adeguata o meno. Grazie infatti a una metanalisi, cioè alla revisione di 25 studi pubblicati che hanno avuto per oggetto questo tipo di indagine, è stato possibile definire l’opinione delle donne sui medici ai quali si sono rivolti. Da una delle indagini, fatta a 115 donne con una storia di violenza, è emerso che i medici hanno ascoltato con attenzione e si sono dimostrati sensibili e compassionevoli. Tuttavia, non sono stati ritenuti altrettanto capaci nell’acquisire elementi per definire una terapia che rispondesse ai bisogni specifici della paziente. Per esempio sapere come si è verificata la lesione (se c’era), informarsi sulla sicurezza dei bambini, dare informazioni di supporto e rinnovare l’appuntamento con la paziente. Hanno anche dichiarato di apprezzare il sostegno emotivo ricevuto in via confidenziale, l’ascolto senza giudizio, la rassicurazione che non erano colpevoli di ciò che era accaduto e la comprensione per i sentimenti negativi che in quel momento sentivano. In un’altra inchiesta, che ha coinvolto 130 donne, è stata rilevata la preferenza rispetto al sesso del medico a cui ci si rivolgeva e tre quarti sceglieva un medico donna. Un altro dato interessante, apparentemente in contrasto, raccolto su 375 pazienti, indicava che se c’era con il medico un rapporto molto confidenziale o di conoscenza approfondita, si preferiva rivelare l’atto subito se il medico adottava un approccio meno diretto. Il quadro generale indica che la percezione delle donne che hanno subito violenza domestica, dell’appropriatezza della risposta data dai medici dipende molto dal contesto in cui avviene il consulto. Ed è inoltre condizionato dalla prontezza con cui il medico gestisce gli aspetti del problema e dal tipo di relazione che intercorre tra il medico e la paziente.

Simona Zazzetta
http://www.dica33.it/argomenti/psicologia/peccati/donne_incerca.asp
Nessun'altro avrà voglia di commentare?
adesso mi metto a leggere il Tuo topik ,Inf:-)

pozdrawiam serdecznie
Proponuje film SEKSMISJA urzeczywistnic i bedzie spokoj na ziemi.Swiety spokoj.Ani jednego...nawet Wlocha..raj na ziemi!
Inf, ti supplico...dii la tua.:))
Proponuje film SEKSMISJA urzeczywistnic i bedzie spokoj na ziemi.Swiety spokoj.Ani jednego...nawet Wlocha..raj na ziemi!
Kasia! Ho letto la mail, ma ho pensato: rispondo domani, tanto ora dorme :D

Che facciamo, ci diamo una mossa? Un calcetto una all'altra? ;)
una mossa???
Ilecka ,a quest'ora?:DDD

da domani,dai...da domani:)
Ojojoj!! E a me viene meglio la sera! Però devo dire, che le coinquilline del mio ragazzo (non più mieeeee!!) fanno un bel casino stasera... Ok sono giustificata ! :D
ogni scusa è buona per non......:-))
sinceramente anche a me viene meglio di sera,ma stasera non è serata:-)))

da domani,dai...
e se dovessimo punirsi a vicenda ,non lo faremo con un calcetto ma con un caaaaaalcio.
Io prima di mettermi a ... ho tante altre cose da fare! :) Altrimenti non sono tranquilla ;)

Tanto se ci dobbiamo punire, spero che potremo farlo con un calcio vero, ma vero :) hihihihiihiih
Cavoli,è la stessa cosa anche per me.All'improvviso mi accorgo che i pavimenti sono sporchi,che i vetri fanno schifo,le pistrelle,la cena da preparare,i panni da stirare.....

uff,non c'è una medicina?
Io per un pò di tempo ho preso i Fiori di Bach,ma con me purtroppo non ci sono le speranze:(((

(quanta esagerazione)
La malattia si chiama pigrizia :( purtroppo! Sono senza speranze anch'io. Ma spero sempre di avere un'illuminazione un giorno :D

Comunque ora scappo e prima di andare a dormire mi metto un po' a ... che mi piace pure ;)

PS. I fiori di Bach li ho dovuti cercare su wikipedia! :D che ignorante che sono ..

Notte!! E speriamo domani sia una giornata migliore!
:*
Temat przeniesiony do archwium.

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