Zmarły w 1972 roku znany włoski kaznodzieja telewizyjny ojciec Mariano zostanie beatyfikowany. Benedykt XVI podpisał w sobotę dekret o uznaniu heroiczności jego cnót.
Zakonnik, który nazywał się Paolo Roasenda, urodził się w Turynie w 1906 roku. Przez 13 lat uczył greki i łaciny w liceach w swym rodzinnym mieście. W wieku 34 lat wstąpił do zakonu kapucynów.
Był prekursorem programów religijnych w telewizji RAI. Audycje z jego udziałem, nadawane od 1955 roku, cieszyły się ogromną popularnością, a on sam - wielkim autorytetem.
Grób zakonnika, znajdujący się w kościele przy via Veneto w Rzymie, jest celem pielgrzymek włoskich wiernych. Obecnie kościelna komisja medyczna rozpatruje przypadek cudu przypisywanego jego wstawiennictwu.
Proces beatyfikacyjny ojca Mariano trwał prawie 20 lat. Od złożenia w Kongregacji Spraw Kanonizacyjnych kluczowego w procesie beatyfikacyjnym dokumentu o nazwie "positio" do podpisania dekretu przez Benedykta XVI minęło 12 lat.
«Pace e bene a tutti»: Padre Mariano presto santo
CITTA' DEL VATICANO (15 marzo) - «Pace e bene a tutti»: un saluto indimenticabile che ha caratterizzato la tv italiana degli anni '60, uno slogan vincente e sorridente in puro spirito francescano. Era il marchio di fabbrica di Padre Mariano, che in quel modo si congedava ogni volta dai telespettatori: uno dei primi "tormentoni" collettivi indotti dalla tv. Le imitazioni che ne faceva Alighiero Noschese lo avevano reso più che popolare, una figura di famiglia nelle case italiane del miracolo economico e del baby-boom. Ora la Chiesa ha deciso di proclamare la santità di padre Mariano: il Papa ha infatti firmato il decreto che riconosce le «virtù eroiche» del frate cappuccino più popolare nell'Italia della tv in bianco e nero, iniziatore delle rubriche televisive di argomento religioso in Italia. La fase diocesana del processo di beatificazione si era conclusa l'11 maggio del 1991: perché venga proclamato beato occorre che le commissioni di esperti della Congregazione per le cause dei santi riconoscano la validità di un miracolo attribuito alla sua intercessione.
Un ingegnere della comunicazione cristiana. Diventato predicatore televisivo praticamente alla nascita dalla tv italiana, Paolo Roasenda, che da frate cappuccino aveva preso il nome di padre Mariano, nacque a Torino nel 1906 e morì a Roma il 27 marzo 1972. Dal 1955 fino alla morte ha tenuto in tv rubriche notissime, come "La posta di Padre Mariano", "In famiglia", "Chi è Gesù?", con un seguito bulgaro: anche se all'epoca gli indici di ascolto non si calcolavano con le tecniche di oggi, ogni italiano in età di intendere e di volere sapeva chi fosse e aveva seguito le sue rubriche. Alla notorietà del cappuccino dal viso asciutto e sorridente, le cui prediche fondevano spiritualità e vita quotidiana, ascesi e spirito pratico, contribuirono non poco le imitazioni di Alighiero Noschese.
Laureato in ingegneria e militante dell'Azione cattolica, padre Mariano, anche prima di iniziare la sua brillante carriera televisiva, era molto popolare a Roma. La sua tomba, nella cripta di una chiesa di via Veneto, è tuttora meta di pellegrinaggio di moltissimi fedeli. Prima di darsi alla predicazione via etere era stato professore di lettere classiche nei licei statali di Tolmino, Pinerolo, Alatri e al Mamiani di Roma. Presidente della Gioventù romana di Azione cattolica, a 35 anni entrò tra i cappuccini e successivamente divenne cappellano negli ospedali romani di Santa Maria della Pietà, Santo Spirito in Sassia e nel carcere di Regina Coeli. La forza della sua predicazione risaltava non solo in tv, ma anche dal vivo: le messe che celebrava nella chiesa dell'Immacolata di via Veneto erano sempre frequentatissime
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