coloriamo le giornate

Temat przeniesiony do archwium.
31-60 z 142
Piccola favola il vivere,
sale dolce il pensiero
che dal mare passa e
verso l'elfico futuro va.

L'aureola di stelle che
la notte rende sacra.
La mente sogna l'angelo,
ed il suo sorriso è il viaggio.

Con il quadro dell'oggi
ed il busto di ieri,
convivi la velocità delle nuvole
e non voltarti al sole dell'alba.

Sfida nel gioco, la montagna
che nell'incanto tenta la ragione.
Non spariranno le fate
se ancora guarderai la. Credi?

Davide Monti
Sulla terza riva

Ed era molto tempo fa... La strada sbiadita
ostinata taceva alle stelle e alla luna.

C'era chi andava muto, negli occhi albe stupite,
senza timori avanti a sé, e dietro nessun'ombra.

Andava muto, fluiva nel luccichio stellare,
il cuore e le labbra fievoli per la nostalgia.

Scale voleva intrecciare di stelle lucenti,
colpire il cielo col volto minaccioso e duro.

(Ed era molto tempo fa - là sulla terza riva
della via che giaceva nella luna, come nella neve)...

Ma corse via nel silenzio, con vano e amaro pianto,
ché mai si vede il fondo e tutto sta sul fondo.

Jan Zahradnik (19[tel])
"Quel giorno piu' non vi leggemmo avante"....
Dante Alghieri
L’AMICIZIA (autore anonimo)

Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.
Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
"Buongiorno"
"Buongiorno" rispose il guardiano.
"Che luogo è mai questo, tanto bello?"
"E' il cielo"
"Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete!"
"Puoi entrare e bere a volontà".
Il guardiano indicò la fontana.
"Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
"Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
Ringraziò il guardiano e proseguì.
Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
"Buongiorno" disse il viandante.
L'uomo fece un cenno con il capo.
"Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
"C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontà". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante andò a ringraziare.
"Tornate quando volete", rispose l'uomo.
"A proposito, come si chiama questo posto?"
"Cielo"
"Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là!"
"Quello non è il cielo, è l'inferno".
Il viandante rimase perplesso.
"Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni!"
"Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici...."
Un paio d'ali

Un paio d'ali per volare in alto…
Lontano…
Per guardare il mondo sotto di me…
Per sentire l'infinito sulla mia testa…
Per non smarrirmi nella confusione…
Per riscoprirmi forte nella mia piccolezza.
Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.

Hermann Hesse
Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.

-Hermann Hesse
Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta

...vaffanculo

Stefano Benni
Ho bruciato le mie ali
di farfalla bianca
inseguendo una luce
che non è di questa terra
e vetri di duro cristallo
sono ferite implacabili
sul mio essere intero.
Eppure è vivo,
il pensiero...
La pietà del vento,
essa sola,
cattura
l'ultimo lampo di speranza,
cenere pallida
perduta
nella vastità del tempo.
Ho raccolto
i miei pensieri leggeri
ed ho aperto
la finestra al mondo:
libertà, senza confini,
ed un'alba dal sapore di pesca
accende il nero-blu della notte.
Appendo una lanterna in cielo,
divelte le invisibili frontiere,
un palpito d'argento e via,
spicco il volo.

Lorella Montacci
" Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto do un raggio di sole:
ed è subito sera". /Salvatore Quasimodo/
scusi ...trfitto da un raggio di sole..
" All'umanita, che talora sembra smarita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e dalla paura il Signore risorto offre in dono il suo amore, che perdona, riconcilia e ripare l'animo alla speranza.
E' amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia." Jan Paweł II
Un sorriso
(Anonimo)



Un sorriso non costa niente e produce molto

arrichisce chi lo riceve,

senza impoverire chi lo da.

Dura un solo istante,

ma talvolta il suo ricordo è eterno.

Nessuno è così ricco da poter farne a meno,

nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.

Crea la felicità in casa,

è il segno tangibile dell'amicizia,

un sorriso dà riposo a chi è stanco,

rende coraggio ai più scoraggiati,

non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,

perchè è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.

E se qualche volta incontrate qualcuno

che non sa più sorridere,

siate generoso, dategli il vostro,

perchè nessuno ha mai bisogno di un sorriso

quanto colui che non può regalarne ad altri.
amore a prima vista
da "la fine e l'inizio"


sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì
è bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella

non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta
no, non ricordano.

li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.

non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto.

vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili
Forse tre anni fa
o lo scorso martedi
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
valigie accostate nel deposito bagagli.
una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

wislawa szymborska
Jacyś ludzie
Szymborska Wisława




Jacyś ludzie w ucieczce przed jakimiś ludźmi.
W jakimś kraju pod słońcem
i niektórymi chmurami.


Zostawiają za sobą jakieś swoje wszystko,
obsiane pola, jakieś kury, psy,
lusterka, w których właśnie przegląda się ogień.


Mają na plecach dzbanki i tobołki,
im bardziej puste, tym z dnia na dzień cięższe.


Odbywa się po cichu czyjeś ustawanie,
a w zgiełku czyjeś komuś chleba wydzieranie
i czyjeś martwym dzieckiem potrząsanie.


Przed nimi jakaś wciąż nie tędy droga,
nie ten, co trzeba most
nad rzeką dziwnie różową.
Dokoła jakieś strzały, raz bliżej, raz dalej,
w górze samolot trochę kołujący.


Przydałaby się jakaś niewidzialność,
jakaś bura kamienność,
a jeszcze lepiej niebyłość
na pewien krótki czas albo i długi.


Coś jeszcze się wydarzy, tylko gdzie i co.
Ktoś wyjdzie im naprzeciw, tylko kiedy, kto,
w ilu postaciach i w jakich zamiarach.
Jeśli będzie miał wybór,
może nie zechce być wrogiem
i pozostawi ich przy jakimś życiu.
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.

Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

Khalil Gibran
Trishya, grazie per le tue belle 'colorate'
:-) grazie a tutti voi, che volete leggerle, e anche scrivere le vostre poesie preferite
caldissimi saluti :-)
La porta /Maria Pinti/

A piedi nudi Devo aprirla,
cammino nel torrente. lí c'è la serenità.
Non sento né passi Eccola, la vedo,
né dolore. punto l'indice.
Cammino e vado su La mano tocca
contro corrente. quella porta
Il braccio teso giro la chiave nella toppa.
e cerco quella porta. Ma non s'apre....mio Dio,
Ho la chiave era aperta.
e la cerco L'ho chiusa io.
disperatamente.
ciąg dalszy:
Devo aprirla,
lí c'è la serenità.
Eccola, la vedo,
punto l'indice.
La mano tocca
guella porta
giro la chiave nella toppa.
Ma non s'apre ... mio Dio,
era aperta.
L'ho chiusa io.
coś mi się 'schrzaniło' - nie wiem czemu
Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,

talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta

che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?

Nell'amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,

saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,

non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.

Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.

Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l'anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?

Paul Verlaine
Aspetta che scenda la temuta notte, che scompaia
la luce del crepuscolo, e ruoti
la terra sul suo asse.
Questa è la verità di questa sera incerta
sui cespugli di acacie e sulle case
questa è la sua misura - un acro di deserto.

Sopporta i tuoi pensieri dentro il buio
che avanzino in fitte di memoria.
Puoi schierarli fino a crinali di spavento
fissarli vacillare quando la pianura si oscura
attenderne il ritorno ora che il cane tace
e la mente si spegne
per un attimo forma senza male
anima del geranio
tesa sulla ringhiera.

Antonella Anedda
Il mio amore era così unico
come il cielo iridato di una goccia
di rugiada, in un fiore dell'alba.
Il tuo sole mi colpì nel sangue,
evaporò la rugiada,
e restai senza cielo.

---

Incontro di due mani
in cerca di stelle,
nella notte!

Con che pressione immensa
si sentono le purezze immortali!

Dolci, quelle due dimenticano
la loro ricerca senza sosta,
e incontrano, un istante,
nel loro circolo chiuso,
quel che cercavano da sole.

Rassegnazione d'amore,
tanto infinita come l'impossibile!

Juan Ramon Jimenez
Grandi speranze

Oltre l'orizzonte dei luoghi in cui vivevamo
quando eravamo giovani
In un mondo di magneti e miracoli
I nostri pensieri si smarrivano con sconfinata costanza
La campana della divisione giŕ suonava

Per la Lunga Strada e giů per il Sentiero
Si incontrano ancora vicino al Canale?

C'era una banda cenciosa che seguiva i nostri passi
Correndo prima che il tempo ci portasse via i nostri sogni
Lasciando la miriade di piccole creature
a provare a legarci al suolo
A una vita consumata da una lenta decadenza

L'erba era piů verde
La luce era piů brillante
Circondati da amici
Le notti di meraviglia

Guardando oltre le braci dei ponti che bruciavano dietro di noi
Fino ad un'apparizione fugace del verde sull'altra sponda
Passi avanti ma da sonnambuli tornati all'indietro
Trascinati dalla forza di qualche marea interiore

Ad un'altezza maggiore a bandiere spiegate
Raggiungevamo le folli vette di quel mondo sognato

Oppressi per sempre da desiderio e ambizione
C'č una fame ancora non soddisfatta
I nostri occhi vuoti ancora vagano all'orizzonte
Sebbene per questa strada siamo scesi tante volte.

L'erba era piů verde
La luce piů brillante
Il gusto piů dolce
Circondati da amici
Le notti di meraviglia
La rugiada lucente
L'acqua corrente
Il fiume senza fine

Per sempre e sempre


D.GILMOUR
Tutti gli uomini sognano.
Non però allo stesso modo.
Quelli che sognano di notte
nei polverosi recessi della mente
si svegliano al mattino
per scoprire che il sogno è vano.
Ma quelli che sognano di giorno
sono uomini pericolosi,
giacché ad essi è dato vivere
i sogni ad occhi aperti
e far sì che essi si avverino.

"I sette pilastri della saggezza"
T. H. Lawrence
L'anno nuovo comincia,
si grida.
Notte di fuoco.
Botti e saette che scivolano
in cielo,
schiume di augurio
traboccano e colano in terra,
fra gioie e risate che erompono
scavalcando i muri
e tristezze e dolori che gemono
rafforzando i muri.
Tanto rumore per nulla
e tanto nulla che fa rumore.
Tanto rumore senza cuore
e tanto cuore senza rumore.
Tanta festa senza testa,
e tanta testa senza festa.
L'artificio s'impone ovunque,
in cielo e in terra;
il ballo é allegro
e diverte chi lo gode
e lo sballo, anche se allegro,
affanna chi lo cerca.
Intanto "Noi" grati,
UNITI e silenti Voliamo
nella Sacra astronave
della Pura Coscienza
Vedendo e lasciando
i nostri corpi divisi nello spazio
partecipare ridenti al gioco...
come é dovuto al mondo,
ai canti di speranza....
come é dovuto al sogno
dei naufraghi compagni
dell'esistere nel tempo,
per ora
ignari dell'Eterno.
Prajnaram
Le parole piu belle che ho mai letto e sentito vorrei dividere con voi Prima lettera per i Corinzi di San Paolo

1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carita, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l carita, non sono nulla.

3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi lcarita, niente mi giova.

4La carità è paziente, è benigna la carita; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
6non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Mario Biondi
PER ROMPERE QUALCOSA

Tra il dire e il fare

(1968-1969)

che abbreviare la guerra
è un delitto arrampicati
sopra i rami hanno deciso
di abbreviare la guerra
che è un delitto

hanno scritto sopra i muri
con le mani in bocca VOGLIO
BENE e disegni sulle porte
con un dito che colora le
proteste di giallo

sulla strada con le dita
gialle VOGLIO AVERE voglio
dare sono stati scoperti
con la mano sul sesso

nelle forme dipinte sul bianco
fuori delle scuse di un ritorno
UNA BOMBA per Natale è un regalo
per davvero



donandosi poco a poco
si sollevano sugli avambracci
sulla bocca una macchia di inchiostro
sulle dita

dolorosamente domandano come mai
offrono la loro merce consumata
si calano poco a poco
sulla terra

anche per le storie lasciate nel fango
le impronte tendono a disseccare
le poche foglie di cartone
sulle cosce

ma allora cosa
devono fare domani
se la porta che si
apre risponde poco
a poco ma niente
da dichiarare



senza parole cercano fiori di silenzio
sfilano sugli spettri illuminati
lasciano messaggi alla memoria
passano inghiottiti nel passato

vanno lentamente colorati
nature improvvise di cera
cantano canzoni occhi di cobalto
racconti di fate collocati sul cristallo

vanno lentamente funzioni di segno
collocano la natura nella ragione
oppongono i simboli ai segni !a ragione
alla natura il silenzio al silenzio

adescano i silenzi
le parole dei fiori
guardano molto presto
come muovere la carta
sul tappeto da gioco



ecco dopo
gli angoli della città
disegnato sulla sabbia un segnale
adorano gli idoli gli occhi neri
le mani sull'orlo del mantello le strade
di algeri in salita in discesa sono stanchi

dice ancora
posa l'occhio sulla pietra di ieri davanti
solleva la croce tra le dita vòltati
nessuno potrebbe essere più nero il mio naso
è spezzato in tre punti sono stati
i chirurghi del cuore con le forche

fratello
se la guerra è un programma di ieri
innestando la marcia si solleva di un palmo
i lustrascarpe le loro cassette si fanno pesanti
non sono la conclusione di un prima che non c'era



hanno la fame del sole disegnata
sugli angoli dei sopraccigli
nelle mani un arbusto per scrivere

le parole dell'amore le hanno incontrate
una mattina sulle scale divisi dalla sbarra
abbracciati a un concetto molto vecchio

di dolore bastoni ferri uncini fiamme
le classi della società che si scacciano
dalle scale con le mani abbrancate

per parlare dell'amore in modo nuovo
quest'oggi
I tuoi figli non sono figli tuoi ,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei .
Sono vicini a te ,ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore ,
non le tue idee.
Perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo
ma non alla loro anima,
perchè la loro anima abita nella casa dell'avvenire
dove a te non è dato entrare ,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ,
ma non volere che essi somiglino a te,
perchè la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l'arco che lancia i figli verso il domani.

Khalil Gibran
Temat przeniesiony do archwium.
31-60 z 142

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