belli e giovani... e che altro ancora?

Temat przeniesiony do archwium.
31-53 z 53
| następna
Bello questo post.
E' bello conoscere le differenze tra italiani e polacchi. Più volte mi è stato fatto notare che noi chiamiamo "amico" chiunque conosciamo e che ci stia simpatico, chi non è simpatico diventa conoscente. Ed è anche difficile far capire agli altri chi consideriamo veramente un Amico con la A maiuscola e chi è un amico.

Per gli orari direi che è una questione di civiltà, in genere se si da un appuntamento si cerca di arrivare qualche minuto prima capita che a volte per via del traffico e dell'impossibilità di trovare parcheggio si faccia un po di ritardo. Ma non è un abiitudine, almeno con me e i miei amici. Mi è capitato di far tardi qualche volta con la mia ragazza, ma ho sempre chiesto scusa.
Avete ragione sul fatto che ormai si dica ragazzo/a a qualsiasi età, così come sul fatto che bisogna essere tutti belli/e e magri/e e che bisogna sempre vestirsi alla moda. Così che si vedano signore di 50 anni con pantaloni a vita bassa e perizoma in vista. O uomini di 60 anni con la maglietta attillatissima.

Prendendo gli autobus, girando con la macchina, entrando nei negozi mi accorgo sempre di più di un aumento della mancanza di rispetto verso gli altri. Il parcheggiare in doppia fila sul posto libero perché è faticoso fare manovra, il parcheggiare negli incroci o chiudere gli incroci, il fermarsi davanti alle porte, il cercare di entrare sul treno senza far scendere le persone dallo stesso... ci sarebbero centinaia di casi da raccontare.
Per quanto riguarda le regole del bon ton, più volte la mia ragazza mi ha rimproverato perché nei locali entro prima io di lei, ma le ho spiegato che si usa far così perché è un modo di proteggerla, è l'uomo che parla con il cameriere per chiedere un tavolo. Sinceramente non mi è mai capitato il ringraziamento a tavola, a massimo se qualcuno ti invita a cena ringrazi per l'offerta, o se si è molto religiosi si rangrazia il Signore o chi per Lui per il pasto.
A Roma si chiede scusa per passare tra la gente per chiedere attenzione un po come in inghilterra si fa "Excuse me please..." forse è proprio un modo ereditato dagli inglesi.
A proposito dei parcheggi... La madre del mio rospo è invalida, quindi la macchina viene lasciata nei posti per gli handicappati. La domenica scorsa siamo tornati alla macchina lasciata e abbiamo visto un signore col figlio che hanno parcheggiato tranquillamente in doppia fila, bloccando completamente la macchina nostra. Hanno messo le frecce e se ne stavano allegramente andando, dirigendosi verso un gelateria poco distante. A questo punto il rospo ha detto a voce alta, ironizzando: "Un ottimo parcheggio, complimenti." L'uomo si è girato e vedendoci ha sorriso imbarazzato, affrettandosi a spostare la macchina... Ma la gente del genere non si rende conto di quanto può essere pericoloso per gli altri il loro comportamento? Oppure sono talmente menefreghisti che se ne sbattono degli invalidi??Come fai a parcheggiare impedendo l'uscita da un posto per gli handicappati, ma il cervello (e forse il cuore) dove ce l'hai??
Parlando dei ragazzi che fino a trent’anni vivono in famiglia (lasciamo perdere che per me sono già uomini) mi sono ricordata una piccola storiella. Circa 4 anni fa ho lavorato in Italia, dove ho anche vissuto con una famiglia italiana. Un giorno, il fratello del mio datore di lavoro è venuto da sua madre, che ha abitava anche con noi (lui aveva proprio 30 anni e non era ne sposato ne fidanzato.), con la valigia in mano, dicendole: “Mamma, fammi la valigia che domani parto x New York per un paio di giorni!” Ve lo potete immaginare? Io stavo pure li e lui, come se niente fosse, gliela chiesto e non si è vergognato per niente. Sono rimasta a bocca aperta… Un’uomo di trent’anni, ma stiamo scherzando?
Ehm... Una signora che conosco fa SEMPRE la valigia alla sua figlia di 24 anni, dice che lei non sa farlo... e il problema è che la ragazza DAVVERO non sa farlo.:) Ma secondo me la signora sbaglia di grosso, invece di insegnare alla figlia di cavarsela da sola, fa per lei delle cose che sanno fare dei bambini...
A parte il fatto che ormai si vive in famiglia fin dopo i 30 anni perché non si riesce a trovare una stabilità economica prima. Spesso si finisce di studiare tardi, ancor più spesso è difficile trovare un lavoro che ti permetta di vivere tranquillamente senza dover poi tornare a casa perché si rimane senza soldi.
Di certo non capisco come a 30 anni non si sappia fare una valigia...
Kri', ma in Polonia (lo sai) la situazione economica dei giovani non è per niente migliore, quindi giustificare sempre tutto con l'instabilità economica non è del tutto giusto... e lo fanno tutti. Forse i giovani italiani non sanno accontentarsi? Forse non vogliono semplicemente abbassare un po' il livello di vita a cui sono abituati? Forse non sanno fare sacrifici? Certo, se vuoi vivere da solo (o con la fidanzata) devi pagare le bollette, spesso l'affitto (è vero che gli affitti sono alle stelle, ma solo nelle grandi città, a Latina per esempio una bella casa arredata la puoi affittare anche a 350 euro... quindi non può essere una giustificazione per i ragazzi (?) delle città più piccole), non ti puoi permettere di uscire tutte le sere, di mangiare spesso al ristorante, devi fissare delle spese prioritarie, magari devi rinunciare ai vestiti di marca... Ma in realtà queste cose non sono indispensabili per vivere felici, solo che molti italiani non lo capiscono.
Voglio dire qualcosa su perdita di significato della parola scusa per me sono tre parole che non perdono mai significato sono GRAZIE, SCUSA E PREGO e percio non sono dacordo che usandole spesso si puo perdere significato.....anzi piu spesso le usi meglio e....e ovvio che quando usi sorriso e sei solare tutto si cambia perche la gente davanti a gentilezza e sorriso si apre (non sempre, ma come sono ottimista e tutti chi mi conoscono lo sanno meglio dire sempre) allora unica cosa che possiamo fare e sorrider:)

poi e piu facile secondo me organizarci in polonia, il costo di afitto non e cosi grande di come e qua cmq kris in polonia trovi li stessi problemi di quale parlavi pensa solo che polacchi hanno grande senso di indipendenza percio lasciano genitori cosi facilmente.....

un abbraccio grosso a tutti ma sopratutto a dee, trish, kris e enzo....
Clivea' ha ragione, qui in Italia non vedo tanta voglia di essere indipendenti, anzi. Stare con i genitori è comodo, quindi perché ci so dovrebbe rinunciare?;) Guardate che i miei amici lo dicono apertamente, considerandola una cosa naturale; poco fa una mia collega di lavoro ha affermato che non ce la farebbe a lavorare e nello stesso tempo prendersi cura della casa, cucinare, fare il bucato, lavare i piatti... quindi è contenta di vivere con i genitori e per ora non ha la minima intenzione di cambiarlo. Ha 29 anni.:)
Però è differente la situazione, non so da quanto tempo sei in Italia, ma solo 5 anni fa gli affitti costavano meno della metà di quello che costano ora, così come la benzina, il pane, il latte, costavano un po di meno anche l'elettricità, il gas e l'acqua e i vestiti.
Prima con uno stipendio di 2 milioni (1000 euro) si viveva benissimo da soli. Ora può sopravvivere affittando una stanza.

Magari in Polonia si viene da una situazione che va via via migliorando e quindi ci sono dei prospetti più felici per il futuro, mentre qui in Italia c'è una visione del futuro abbastanza triste.
O forse noi italiani siamo più mammoni.... non so...
a proposito di quello che ha scritto Marco70 e Deernrnparola HANDICAPPATI e out in Italia
Anche questa può essere una ragione, non ci avevo pensato. Io per esempio esco la mattina prima delle 8 e mai sto a casa prima delle 20.00, arrivo sfinito dalla giornata in ufficio, dal traffico o dal casino sul treno.
Sinceramente è comodo trovare tutto pronto da mangiare, anche se ogni tanto mi piacerebbe cucinare qualcosa.
Facciamo un attimo i conti (non sto parlando delle grandi città, perché per esempio a Roma non trovi un monolocale da meno di 500 euro)... Diciamo che un tale Mario guadagna 100 euro mensili, ok? E' di Latina, quindi una casa la trova tranquillamente a 300 euro. Gli rimangono 700 euro. La bolletta dell'elettricità gli costerà in media 20-30 euro ogni due mesi (in finale vive da solo), quella del gas al massimo 150 euro al mese (d'inverno, per il riscaldamento; d'estate non la noti neanche). Rimangono 500 euro circa. Tra la bolletta del telefono e il cellulare spende altri 80 euro. Rimangono 420 euro. Altre spese da sostenere sono quelle della macchina (benzina, assicurazione) o dei mezzi di trasporto, dipende dalla situazione personale. Quello che rimane... rimane.:) Beh, la situazione non mi sembra così tragica...

E' verissimo che con l'introduzione dell'euro i prezzi sono radoppiati, mentre gli stipendi sono rimasti invariati (grazie al governo italiano che non è intervenuto, anzi, gli è andata pure bene, visto che sono tutti commercianti e ci hanno guadagnato...). Ma il problema (?) dei giovani aggrappati alla casa dei genitori non è apparso 5 anni fa...
...anch'io esco da casa alle otto e torno alle 20.:) Ma non ho alcun problema a fare tutto da sola (o col rospo), basta organizzarci e non dramatizzare. E magari rinunciare a qualche serata con gli amici per fare per esempio il bucato...;)
1000 euro!! Mille euro guadagna il nostro Mario, non 100!!:D
la prossima volta potremmo pensare di dare all'uomo forte come dici tu, anche colpa del lungo inverno e della fame nel mondo. Si puo' essere di una sponda o dell'altra ma sulla televisione non ragionerei per stereotipi (sembra da quello che scrivi che tutto sia colpa di una persona, ma il mondo della televisione e' un attimo piu' complesso di come lo dipingi tu). Mi pare che anche quella pubblica sia abbastanza spazzatura fatta eccezione per alcuni programmi. Ma il popolo di Ballaro' forse non sara' contento mai.....
Giusto, però finché non si ha un motivo è più comodo stare a casa con mamma che ti prepara la cena, ti fa il bucato...
Comunque spero che tra poco questa storia finirà così da poter andare a convivere, già so che non uscirò più alle 8 da casa a casa e che non tornerò più alle 20, ma sarà piacevole perché inizierà una nuova vita assieme alla persona che amo. :)
Kri', vedrai quanto è bello iniziare una vita in due.:)
Cmq per quanto riguarda la tua frase "Giusto, però finché non si ha un motivo è più comodo stare a casa con mamma che ti prepara la cena, ti fa il bucato..." - ma il bisogno di essere indipendenti non ti sembra un motivo abbastanza valido per lasciare la casa dei genitori?:)
Negli ultimi anni in Italia la guerra semantica è diventata totale, la lotta per la cancellazione di certe parole o lo stravolgimento del loro significato è diventata feroce.
Ad esempio la parola HANDICAPPATI è cambiata prima in "disabili" e oggi è stata sostituita con la locuzione "diversamente abili".
A volte cambia la sensibilità della popolazione e la lingua rispecchia il cambiamento, altre volte ci sono politiche e azioni da parte di gruppi di pressione per mutare l'opinione pubblica su un dato argomento attraverso l'imposizione di terminologie differenti (vedi tutto il tema del "politically correct", una cosa assurda se limitata alla forma), altre volte infine vi è una vera e propria manipolazione del linguaggio attraverso vari canali della comunicazione di massa per ottenere mutamenti nell'opinione pubblica verso temi politici o concezioni del mondo... si, perchè dopotutto è attraverso il linguaggio che descriviamo il mondo, lo facciamo nostro e possiamo immaginare di cambiarlo... Ad esempio, la sola strategia di cambiare spesso il significato delle parole o le parole stesse è un modo per impedire che avvenga una riflessione vasta e approfondita su certi temi da parte dell'opinione pubblica.

Ci sono molti esempi di questi cambiamenti, a volte esilaranti, a volte interessanti, a volte disperanti....

esempi che mi vengono in mente:

cieco → non vedente
sordo → non udente
spazzino / netturbino → operatore ecologico
omosessuale → gay
zitella / scapolo → single
negro / africano / albanese / straniero povero → extracomunitario

p.s. si potrebbe aprire un filone di riflessione e osservazione sui cambiamenti del linguaggio...

ciao
Più volte ci ho pensato, ma vuoi perché non avevo un lavoro sicuro, vuoi per le comodità di cui ti ho scritto sopra, vuoi per il fatto che a casa non ci stavo mai alla fine ci sono rimasto. Adesso a 32 anni me ne voglio proprio andare da casa.
Immagino... e meno male che almeno tu, Kri!;)
Ieri sera pensavo al discroso dei prezzi dell'affitto... Se ci pensi bene, il rapporto affitto-stipendio e più o meno uguale in Polonia, nel senso che se guadagni 1000 zloty (per confrontare con i 1000 euro dello stipendio "medio" dei giovani italiani) devi pagare per l'affitto di un monolocale da 600 euro in su (nelle grandi città). Quindi non è che la situazione è molto diversa...
Mi diverte da morire sentire chiamare una 50- 60-enne "signorina" soltanto perche non e sposata !!
Una curiosita: nel soggettario della Bibiloteca Nazionale di Firenze non esiste la parola disabili, handicap etc. E in vigore ancora "minorati" ...
E' proprio il discorso che ho fatto con Edyta in qualche giorno fa, solo che in 50 anni di Repubblica non c'è mai stato un periodo così nero per l'Italia, quindi questo è anche un periodo di sconforto per i giovani e i meno giovani che vogliono andare a vivere per conto loro.
Ma dove lo hai visto un monolocale a Roma a € 600??? Magari lo trovassi...
Allora, un mio collega di lavoro si è affittato qualche mese fa un monolocale a 500 € (o 550€, non mi ricordo). Sull'Aurelia, non lontano da Piazza Irnerio. Tra l'altro, è un appartamento in residence, che di solito costa di più (anche se sinceramente a me non mi piace come concetto, vivere in residence). Ah, per monolocale intendo una camera con angolo cottura+bagno (non so se ha pure il balcone). Cmq anche su Porta Portese ne trovi a prezzi simili.
Temat przeniesiony do archwium.
31-53 z 53
| następna

« 

Pomoc językowa - tłumaczenia

 »

Nauka języka