alex77fe non sono d'accordo con te. Seconde me sbagli dicendo che i paesi latini odiano la Germania. In questo modo accentui troppo delle differenze che ci sono ma che nascono dalle diverse culture e non sono degli ostacoli insormontabili. Di solito si dice che gli italiani e gli spagnoli sono nullafacenti mentre al contrario i crucchi sul lavoro sono troppo pignoli e sembrano quasi degli automi inumani perchè lavorano tanto. Sicuramente in tutti e due i casi si tratta di esagerazioni, però anche da queste due piccole cose puoi capire la diversa mentalità e il diverso modo di fare che hanno le due diverse culture, quella tedesca da una parte e quella latina dall altra.
La Germania è un paese fondamentale per l'economia europea e mondiale, ma questo lo sanno tutti. Il fatto è che come tutti i paesi anche la Germania dovrà prima o poi affrontare i grandi problemi economico-demografico-sociali che affliggono gli altri paesi dell'UE e non solo quali il precariato, la questione demografica, la concorrenza straniera sempre più forte e il problema dell'immigrazione solo per citarne qualcuno. Alcuni di questi sono già stati parzialmente sistemati (come il problema delle pensioni, tamponato in parte con l'aumento dell'età pensionabile), su altri ci stanno lavorando anche se con molte difficoltà (ad esempio il problema dell'immigrazione di lavoratori "low cost" e la fuga dei cervelli, fenomeno non solamente italiano). Tutti questi problemi oltre a non avere una facile soluzione, sono inoltre tra loro correlati non solo all'interno del paese, ma anche ad un livello più globale all'interno dell'Ue. (Sarebbe troppo facile portare in Germania milioni di kazachi o mongoli per lavorare per le pensioni tedesche,un pò com'era stato fatto con i turchi e i greci durante gli anni 50 e 60)
Il Fondo Monetario Internazionale nelle sue previsioni per il 2007 ha previsto che il paese europeo che registrerà la maggior crescita in termini di PIL sarà la Polonia con circa il 5,6% (tra l'altro non è una novità), seguita dalla Spagna con il 3,6% circa, e poi dalla Germania con il 2,2% e a seguire tutti gli altri. Questo sottlinea il fatto che la Germania e gli altri paesi UE dovranno maggiormente tener conto di paesi quali appunto la Polonia o la Spagna che magari sono sempre stati considerati "di secondo livello" per così dire. Insomma secondo me è inutile puntare il dito sulle differenze e tirar fuori vecchi rancori che non servono a niente: serve una maggior cooperazione da un lato, e dall'altro bisogna continuare a far togliere alla gente le fette di prosciutto da davanti agli occhi, e fargli capire che non esistono più, almeno in europa, paesi "di secondo livello".
Per concludere, sulla posizione geografico-politico della Polonia tra la Germania e la Russia, mi viene in mente il grandissimo Andrzej Mleczko, che in una delle sue vignette aveva rappresentato Dio che parlando con lo Spirito Santo durante il momento della creazione dell'universo dice: "... e ai polacchi gli facciamo uno scherzetto e gli mettiamo in mezzo ai russi e ai tedeschi !!!"
Come sempre w l'ironia.