Jeszcze jedna sprawa. Jak juz mowilam, w przypadku "contratto di collaborazione a progetto" nie trzeba posiadac "partita IVA" (czyli prowadzic dzialalnosci gospodarczej). Gdyby na kwesturze upierali sie, ze trzeba, to wklejam ponizej informacje nt. tego typu umowy ze strony www.rassegna.it, gdzie w ostatnim akapicie jest wyraznie powiedziane, ze partita IVA moze byc, ale nie musi (nie jest wiec wymagana).
Le collaborazioni a progetto
Per i contratti a progetto è obbligatoria la forma scritta.
I collaboratori a progetto devono svolgere la loro attività in base al progetto assegnatogli dal committente. Possono gestire autonomamente la propria attività, e il committente non deve esercitare su di lui il potere direttivo e disciplinare.
Ciò che differenzia le collaborazioni a progetto dai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, è l’indicazione di un progetto o programma di lavoro o fasi di esso determinati dal committente.
Infatti, qualora manchi questa indicazione il giudice può considerare il contratto a progetto lavoro subordinato (ma non automaticamente a tempo indeterminato) sin dalla data d’inizio dell’attività lavorativa.
Il collaboratore a progetto, anche se gode di autonomia organizzativa, deve sincronizzare la propria attività al ciclo produttivo del committente. Anche se teoricamente il lavoratore a progetto gode di autonomia nelle modalità di esecuzione della prestazione, all’interno del contratto individuale è possibile anche prevedere forme temporali vincolanti della prestazione lavorativa (vedi dlgs n. 276/03 e circolare ministero del lavoro n.1/04). In altre parole nel contratto individuale si può legittimamente definire anche un orario preciso della prestazione.
Il contratto di deve poi prevedere la durata, determinata o determinabile, della collaborazione. Ma alla sua scadenza il contratto può essere prorogato o riattivato attraverso un altro progetto o programma di lavoro -anche identico a quello scaduto- per tutte le volte che il datore di lavoro lo ritenga opportuno quindi, teoricamente, senza limiti.
I collaboratori a progetto sono obbligati a versare al fondo Inps gestione separata un’aliquota del 17,80% o 18,80%, in base alla fascia di reddito. Per i collaboratori iscritti ad altri fondi previdenziali obbligatori e per i titolari di pensione indiretta o di reversibilità, l’aliquota è fissata al 10 %. Il committente deve versare i 2/3 dell’aliquota prevista e il lavoratore il restante terzo.
Le collaborazioni a progetto possono essere svolte anche con partita Iva individuale, ma, anche di fronte alle richieste dei committenti, è bene evitare di aprire una propria partita Iva, sia perché richiede scosti di gestione assai elevati, sia perché offre al collaboratore minori tutele