Dal Corriere della sera di giovedi 26.07.2007
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/07_Luglio/26/scrittrice_polacca.shtml
«Noi donne discriminate, non abbiamo bisogno di guerre ideologiche» Manuela, scrittrice «hard» contro i Kaczynski In Polonia l'autrice di best-seller erotici lancia il Partito delle donne: «Nuova Solidarnosc per battere la dittatura monozigote» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
DAL NOSTRO INVIATO
VARSAVIA — Una scrittrice famosa, Manuela Gretkowska, alla guida di un partito che sta mobilitando le donne dell'intera Polonia. Dalla sfera imprenditoriale alle università, dalle campagne dove sono numerose le ascoltatrici di Radio Maryja al mondo delle libere professioni. Se oggi si andasse alle urne lo voterebbe più del cinquanta per cento delle donne polacche. Parte dalla ribellione femminile la nuova sfida ai gemelli Kaczynski. «Siamo la prima repubblica monozigote al mondo. Viviamo in uno stato di belligeranza permanente. I gemelli Kaczynski vedono nemici dappertutto e partono in guerra. Non riescono ad agire in modo normale. Non abbiamo bisogno di guerre ideologiche ma di normalità. E in questa normalità le donne polacche, discriminate dalla nascita fino alla pensione, devono riacquistare la loro dignità e lottare per i loro diritti in Parlamento». Ecco perché, s'infervora Manuela Gretkowska, è nato il Partito delle donne. Una nuova Solidarnosc, «non la Solidarnosc politico-sindacale di Lech Walesa, ma una solidarietà esistenziale, più profonda, attraverso cui le donne vedranno finalmente riconosciuto un ruolo di partner e si lasceranno alle spalle un modello patriarcale primitivo». Non è una rivolta, «non siamo schiave, abbiamo semplicemente deciso di passare dalle dimostrazioni fuori del Parlamento all'attività dentro il Parlamento, dove cercheremo di risolvere i nostri problemi».
SCRITTRICE TRASGRESSIVA - Quarantadue anni, studi di Antropologia medievale a Parigi, Manuela, vulcanica leader del «Partia Kobiet», è una scrittrice famosa e trasgressiva che affronta temi tabù, addentrandosi soprattutto nei meandri della sessualità femminile. Sforna best-seller che provocano polemiche e discussioni. La protagonista di uno dei suoi libri aveva due clitoridi, in un altro mangiava col cucchiaino il cervello dell'amato. È anche opinionista in parecchi giornali e riviste. E si è scontrata, inevitabilmente, con i Kaczynski, Jaroslaw primo ministro e Lech presidente della Repubblica, che non hanno gradito un suo commento, intriso di molta ironia e di qualche errore che l'autrice in seguito ha ammesso, apparso su un mensile. Nella polemica che ne è seguita la scrittrice non ha potuto replicare alle critiche mossele dalla cancelleria presidenziale. Dalle ottantamila copie della rivista, prima che arrivasse in edicola, è stata strappata la pagina che conteneva la sua risposta: «L'editore si è piegato al volere dei Kaczynski che, non paghi, hanno preteso che troncasse la mia collaborazione. Danno la caccia agli ex comunisti, ma si sono comportati peggio di loro. Ho anch'io le mie ossessioni, ma le rinchiudo nei miei libri. Per me la democrazia è libertà, trasparenza, rispetto delle regole. Per loro, troppo spesso isterici, è qualcos'altro. La loro, oramai, è una politica da psicanalisi». Il Partito delle donne conta già parecchie centinaia di sezioni sparse un po' in tutto il Paese. Un quarto dei membri sono uomini, ma solo il dieci per cento figurerà sulle liste elettorali quando si andrà a votare. Instancabile, Gretkowska sta viaggiando da un capo all'altro della Polonia per reclutare nuove attiviste fra i diciannove milioni di elettrici e illustrare le priorità della nuova formazione, che spaziano dalla lotta alla disparità fra uomini e donne in materia di pensioni alla battaglia contro le discriminazioni sul mercato del lavoro, dal reinserimento professionale dopo la maternità a un ampio spettro di garanzie in campo sanitario: esami e controlli gratuiti negli ospedali, inclusi mammografia e pap-test. «Oggi in Polonia la condizione femminile è regredita all'Ottocento — spiega — nelle campagne il modello di famiglia patriarcale ha raggiunto livelli da barbarie. I mariti brutali e alcolizzati picchiano le mogli che devono tacere e sopportare con la benedizione della Chiesa. Dobbiamo difenderci, cambiare le leggi e la mentalità delle donne». Liquidata sbrigativamente dalla destra come «marxista», guardata con sospetto dalle femministe che la considerano una «cattolica di cemento» («Ma è solo gelosia »), irrisa da qualche politico «sia di destra che di sinistra» che definisce il nuovo partito «un gruppo di idiote», Manuela sostiene di non «aspirare al potere». Più che di formazione politica, preferisce parlare di partito d'interesse o gruppo di pressione. Comunque sia, una volta entrate in Parlamento, con chi si alleeranno le donne polacche per far passare le loro rivendicazioni? «Siamo al centro, pronte a schierarci, a seconda delle circostanze, con chi appoggerà le nostre proposte». Su temi scottanti come droga, diritti delle lesbiche e soprattutto l'aborto (la Polonia mantiene in vigore una delle leggi più restrittive in Europa) il Partito delle donne deve ancora elaborare una strategia precisa. Le divisioni sono profonde, la litigiosità in crescendo. «Quand'era al governo — dice Manuela —, la sinistra ha evitato di liberalizzare la legge sull'aborto in cambio del sostegno della Chiesa al referendum sull'adesione all'Unione europea. Nel partito la maggioranza è favorevole alla modifica della legge, ma vi è anche chi è contrario. Dobbiamo evitare azioni distruttive. Prima rafforziamoci, organizziamoci, recuperiamo la dignità e poi penseremo volta per volta alle questioni più laceranti».
Sandro Scabello
Ragazze ne sapevate qualcosa? che ne pensate???